Strade, case, persone. Le piccole e le grandi storie nascono dall'impasto dei passaggi tra generazioni. I ricordi con gli anni lasciano quasi sempre il posto all'oblio. Il culto antico per gli "Avi" ed i loro territori, è stato sostituito dalla fragilità dei rapporti identitari. E' il risultato della globalizzazione che mescola e muove le persone e le rende nomadi nel mondo. La Memoria viene conservata e studiata negli Archivi, nelle Biblioteche, nei Musei, ma quei documenti e quelle immagini raccontano solo alcuni degli innumerevoli frammenti di vita che ciascuno lascia ogni giorno alle sue spalle. Partendo da questo, l'artista tedesco Gunter Demnig nel 1992 propose di fissare qualche memoria sul selciato delle città in cui vissero i deportati ebrei.
Pietra d'inciampo |
Arch. H.Tessenow case a Hellerau |
Arch.H.Tessenow Teatro Hellerau 1911 |
Via Miranese/Cimarosa 1935 |
All'angolo della strada c'era la "botteghetta" di alimentari, dove Angelo vendeva caramelle e gelati. Nei pressi abitava un senatore antifascista decorato in guerra, che fu medico ed antesignano nell'uso dei raggi Roentgen e poco oltre case di funzionari della Milizia che vestivano in divisa e stivali. Tra quei ragazzi degli anni '30 Albano, Luigi, Mino, Cesare, Giovanni, Antonio, Lilly, Lia, un giorno qualcuno si inventò un nome stravagante e cominciarono a scriverlo dovunque con il gesso. "Viva Papioca" comparve sui muri e sui vagoni dei treni merci. Al punto che la polizia prese ad indagare. Era una sfida alle Autorità? Dopo qualche tempo i ragazzi di via Cimarosa furono scoperti. Seguì una punizione che coinvolse le famiglie. Ne scrisse anche la stampa locale. La burla fu una sfida alla censura e per quel tempo un gesto di libertà. Mia Madre lo ricordava spiegandoci le differenze con i tempi nuovi della democrazia. Negli anni di guerra la strada si svuotò. Sopra alle case volarono in formazione centinaia di fortezze volanti. Bombardavano la
Il ratto di Proserpina |
Manifesto di guerra |
Villa Querini |
Ma rimase a lungo l'abitudine di ritrovarsi alla sera a parlare davanti a casa, seduti nei giardini al lume di qualche lampada fioca o rischiarati solo dalla luna.
La Caserma
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Libera uscita |
Parco villa Querini |
Oggi non c'è più il vociare di una volta, tutti camminano in fretta.
Villa Sofia |
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