lunedì 3 febbraio 2020

LA SELVA OSCURA

LA SELVA OSCURA             di  Gianfranco Vecchiato


...mi ritrovai in una selva oscura...
Nella Divina Commedia alla fine del suo viaggio onirico tra l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, Dante Alighieri sente di dover affermare la convinzione che l'Universo esteriore e quello interiore siano fra loro uniti da una forza e da un principio morale: "E' l'amore "che move il sole e l'altre stelle". Non ha dubbi il Poeta dopo aver attraversato il tempo tra gli smarrimenti della "selva oscura", che le difficoltà, le 
Bartolomeo Manfredi:Caino e Abele 1610
paure e i limiti della natura umana, trovino conforto, secondo la mistica cristiana, nell'Amore di Dio, che pur se continuamente sfregiato, risorge e sostiene le leggi della materia così come quelle degli uomini. Nella Selva si cela l'oscurità del Male che pervade il mondo e ci sgomenta; esso interagisce nelle nostre società e nelle nostre coscienze. Nella pittura metafisica di Giorgio De Chirico secoli dopo, tra visioni interiori e virtuali realtà fatte di ombre, silenzi, foreste urbane di portici e di colonne, si coglie nei quadri l'assenza degli uomini che porta all'assenza del male.  Tra i filosofi per Socrate se il male era frutto dell'ignoranza priva di principi etici, il bene era il prodotto della conoscenza e della cultura.

Arch. Giuseppe Terragni:  Danteum (1938)
Per Platone e per Aristotele il male riduceva l'essere ad un non-essere; per Sant'Agostino male e peccato erano congeniti alla natura umana,  e portavano alla "punizione per una trasgressione". Questa teoria religiosa ha influito sui sistemi giuridici, fino a quando Freud e Jung non hanno studiato la mente umana, mettendo su piani diversi l'evoluzione della specie e le reazioni psichiche individuali. Filosofia e Scienza hanno proceduto per un tempo appaiate, ritornando a ripetere secondo Hegel che l'uomo è cattivo per natura e per Kant che l'inclinazione innata al male porta alla impurità della nostra coscienza morale. Nietzsche fu  il più radicale. Ritenendo una mera finzione la verità, il progresso, la scienza e la religione, tutto sarebbe " un caos irrazionale.
Monumento alla Shoah a Bologna
Sosteneva che "Dio è morto e noi lo abbiamo ucciso." Nietzsche ammise che l'uomo cerca di imprimere nella sua vita l'immagine dell'eternità ma confidava in una religione nuova, di anime più libere, nella quale si formasse il "superuomo". Teorie in seguito, attinte e abusate dal nazionalsocialismo. Per Schopenhauer poichè la nostra esistenza è sempre insoddisfatta da bisogni da perseguire, ciò porterebbe ad una costante nevrosi che dai singoli si estende alla società. E qui un esempio sugli attuali aspetti indotti dal consumismo compulsivo pare dargli ragione.  Hanna Arendt parlava della "spaventosa banalità del male" che  trova terreni fertili nell'appiattimento dei valori e nel cedimento delle coscienze. Si 
Adolf Hitler: un simbolo del Male
riferiva all'Olocausto e ad altre tragedie nella storia. Ora prevale l'idea della società "liquida" di Baumann, il quale osserva come si siano liquefatti i legami affettivi, sia personali che sociali e istituzionali, alimentando il dramma della indifferenza al male.
Foto del 1926 Gruppo del Bauhaus a Dessau
 Nella letteratura si affronta  questo tema costantemente. Dostoevskij e  Manzoni, due scrittori cristiani, descrissero il contagio del male come un "terribile strumento della libertà dell'uomo". Con stili diversi i loro protagonisti giungono al bene confidando sui disegni della Provvidenza e nella forza della compassione, una  decisiva arma tratta dal precetto "ama il prossimo tuo come te stesso."
Miami: Holocaust Memorial
Daniel di Palma
Le esperienze attuali della neuroscienza ci confermano che nel nostro cervello convivono ancestrali impulsi istintivi di violenza, rimasti dopo milioni di anni di evoluzione. Tale condizione umana, possiede  due strumenti per contrastare le nostre pulsioni negative: la coscienza e la memoria.
100° Anniversario Bauhaus (Dessau) 1919/2019
Nel 2019 si sono celebrati i 100 anni dalla nascita del Bauhaus che ebbe tra gli obiettivi quello di promuovere la crescita e il rinnovamento delle comunità attraverso l'Arte.  L'uomo nuovo, secondo Walter Gropius, era ben diverso da quello niciano. Egli intuì che le soluzioni ai problemi  dovevano venire dalla creatività,cercata nella mutevolezza delle forme tese ad esaltare le esigenze della fluidità mutante della vita. Fu un messaggio semplice e di per sè rivoluzionario.  Seguendo tale principio e partendo dalla presenza di un monumento o da una lapide, o partecipando nelle comunità, alla difesa di un paesaggio, alle discussioni e alle analisi che ne derivano, sostenendo che ciò che è utile può essere anche bello,  si aiutano e rafforzano nelle coscienze i valori della memoria. Un filosofo arabo vissuto nel XII° secolo, Averroè, sostenne che
Berlino: Monumento alla Shoah Arch. Peter Eisenman
l'intelletto materiale sia unico per tutti gli uomini, in quanto è il prodotto di pura potenzialità. La percezione di ciò che si considera come sensibile, essendo legata alla fantasia e alla immaginazione, varia da uomo a uomo e produce l'individualità della conoscenza. Nel Buddismo il bene è il fondamento 
naturale della "illuminazione" data da una profonda conoscenza di sè. "L'oscurità innata" viene dal sentire la propria vita priva di un significato profondo e per questo, nel buddismo vi è la consapevole necessità di un lotta continua per trasformare il male in bene. Uno sforzo interiore che accomuna anche  Dante Alighieri, il quale riteneva che la conoscenza fosse l'elemento e il bagaglio con cui  attraversare la selva oscura. Lo scrittore Claudio Magris afferma che  "noi non potremmo vivere senza stabilire una differenza sostanziale fra ciò che sentiamo  come relativo e ciò che sentiamo come assoluto".

Giorgio De Chirico: Finestre sull'Arte
La coscienza e la conoscenza quindi si fondano anche su simboli. I monumenti ad esempio, dedicati alla Shoah, in un'epoca di revanscismi, hanno questa funzione.  Quello di Bologna, inaugurato nel 2016, è stato l'esito di un concorso internazionale. Pensato da Onorato di Manno, Andrea Tanci, Gianluca Sist, Lorenzo Catena, Chiara Cucina, è costituito da due blocchi di acciaio alti 10 metri che si avvicinano tra loro.
La fessura che li divide, consentendo il passaggio di una sola persona alla volta, simboleggia una oppressione incombente ed aiuta a riflettere su un passato che si fa presente. La poesia fu strumento  ed espressione di libertà, con cui Dante Alighieri ha iniziato il suo cammino di conoscenza. Lungo la strada si incontrano forme e si aprono i rapporti tra  spazi ignoti, quello esteriore e quello interiore. Anche tra questi vi è una fessura attraverso la quale l'intera umanità, nel suo vagare, cerca  risposte senza posa. 

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