mercoledì 12 febbraio 2020

L'IMPREVISTO

L'IMPREVISTO               di Gianfranco Vecchiato

Lazzaretto Vecchio - Venezia
Sul Canal Grande, di fianco a San Stae, si staglia il Palazzo di Cà Tron, divenuto da tempo una  sede universitaria dell'Istituto di Architettura di Venezia (IUAV). Nel salone al primo piano tenni la mia Tesi di Laurea, in una calda giornata di ottobre. La ricerca proponeva una nuova struttura sanitaria nell'isola di Murano, storico centro di arte vetraria. Le fervide discussioni con i Docenti,  avvenivano in una sala che guardava su un cortile dove si respirava l'humus della città. Le voci che si stemperavano al calar della sera, passando tra le calli, attraversavano una Venezia accogliente e generosa.  Eppure in laguna si impegnò  per secoli  una indomita lotta contro periodiche pestilenze. Gli
Isola Lazzaretto Vecchio Venezia
ammalati finivano nei "lazzaretti", luoghi oggi di grande fascino ma un tempo isole di derelitti dove i contagiati là ammassati, 
Sala a Cà Tron
morivano a migliaia. Le navi che giungevano da Oriente, se portavano issata la bandiera gialla, simbolo di contagio, finivano in quarantena. La promiscuità urbana tra case e abitanti, le condizioni igieniche e una scienza medica ancora primitiva, non dava scampo. La pandemia detta "spagnola" che devastò il mondo alla fine della Grande Guerra, uccise decine di milioni di persone in due anni. In Italia si contarono più di mezzo milione di morti che si aggiunsero a quelli provocati dalla guerra. Si trattò della più grave
Salone piano nobile a Cà Tron
epidemia dopo la peste "nera" del 1347/52. Poi vi fu una svolta. Alexander Fleming nel 1928 scoprì casualmente la penicillina e circa dieci anni dopo Ernst Chain e Howard Walter Florey avrebbero ottenuto  il Nobel per la medicina con i primi antibiotici in forma pura. Dal 1935 ai giorni nostri sul mercato sono stati immessi circa 135 diversi tipi di antibiotici, ciascuno adatto a diversi casi. La cura di malattie contagiose, come avviene in queste settimane per il "coronavirus" risveglia paure ancestrali. H
a destato meraviglia
Ospedale di Wuhan
la notizia che a Wuhan, città da cui è partito il contagio, sia stato costruito un ospedale per mille posti letto e di 25mila mq, in poco più di 10 giorni. Si sono utilizzate strutture prefabbricate seguendo un metodo usato nel 2003 durante la epidemia della SARS, quando in sette giorni si costruì un ospedale a Xiaotangshan. Nelle emergenze si possono esprimere solidarietà e capacità inventive. In periodo bellico l'ingegnere britannico Donald Bailey, concepì l'uso di strutture reticolari modulari e componibili che  trasportate e montate in breve tempo, formarono ponti transitabili per mezzi e truppe ma anche per usi civili. In
Ing.Donald Bailey (1901/1985)
Normandia nel giugno del 1944, sul mare dinanzi ad Arromanches gli alleati costruirono un porto artificiale usando cassoni prefabbricati e componibili in
Palazzo Cà Tron
calcestruzzo, trasportati lungo la Manica,  che consentirono lo sbarco di oltre 2milioni e mezzo di uomini, di 500mila autoveicoli e di 4 milioni di tonnellate di rifornimenti. Anche la prefabbricazione edilizia si espanse nel
 dopoguerra, per le gigantesche necessità di ricostruzioni post belliche. Vi è un aspetto che le persone, oltre che i progettisti, devono considerare. Fu la prima lezione universitaria e si chiamava: l'imprevisto. Per un incidente, una malattia, per l'età avanzata, tutto può cambiare improvvisamente. Un piccolo gradino diviene un ostacolo, una porta stretta, una barriera invalicabile, una scala un ostacolo insuperabile. Per questo in ogni progetto si chiede di considerare anche i casi di "adattabilità" di un edificio, in modo che sia possibile risolvere delle emergenze. L'imprevisto del virus cinese è calato come una saetta su tutti i grafici economici, sulle abitudini dei viaggi e dei commerci, sulla fragilità
La peste a Venezia nel XVII° secolo
della nostra
Pontile per porto in Normandia 1944
comune condizione umana. Ci stiamo accorgendo che il mondo è una casa comune e che ogni pensiero passa in secondo piano se c'è di mezzo la salute. Una lezione va trasmessa ai contemporanei ed ai posteri, non pensando al passato come ad una irripetibile fatalità, L'imprevisto deve far parte della nostra intelligenza e d
ell'agire sociale e culturale. Senza una forte consapevolezza delle nostre fragilità, la politica economica si ritrova indifesa e impreparata. Sono stati fermati i voli, sono 
Ponte Bailey sul Piave
crollate le visite turistiche, sono state annullate fiere e convegni.Alla fine del 1631, cessata la peste, Venezia contò 82175 morti che si aggiunsero ai 600mila sul territorio dell'antica Repubblica. Vent'anni di lavoro, iniziato nel 1633, furono necessari per completare la Basilica della Salute, in omaggio alla Vergine per la cessazione della pestilenza. Il Doge superstite si rivolse al popolo dopo una immensa processione
Basilica della Salute Venezia
e "deposta la corona ai piedi del Crocefisso, stette in silenzio per qualche minuto. Quell'aspetto venerando umiliato dal comune disastro, quel raggio di speranza e quella confidenza che il dignitoso corteggio riponeva nell'onnipotenza di Dio, tante perdite sofferte, l'unità di intenzioni ed affetti, la santità del luogo, l'atto imponente che si stava per celebrare, fece tutti prorompere in dirottissimo pianto".. "vedi come i nostri passi vacillano, come si dilegua il coraggio della Nazione... saran dunque perduti i monumenti delle nostre imprese? Diverranno deserti e solinghi questi edifici, magnifici testimoni del valore dei nostri Padri?" Il tempio della Salute ricorda ancora a tutti i segni di una umana pietà e di una umile grandezza. Fu un'opera di architettura, di un giovane di 33 anni, a lasciare il segno di una speranza oltre ogni lutto e rovina. 

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