martedì 5 agosto 2014

CHI SIAMO?

CHI SIAMO?                     di Gianfranco Vecchiato


Indro Montanelli
1909/2001
E' trascorso del tempo da quando il 18 luglio del 2001 moriva a Milano un grande giornalista: Indro Montanelli, toscano di Fucecchio vicino a Firenze, classe 1909. Spirito inquieto, indomito, corrosivo indagatore del suo tempo, ebbe dedicato da Eugenio Scalfari, questo commento: " E' stato un Maestro di giornalismo ma non avrà allievi perché il mondo è cambiato e non è più il suo: per gli anarchici buoni, per i guasconi generosi e per i maestri, ormai non c'è più posto..." Scrisse sul giornale "Il Corriere della Sera" e in una risposta ad un lettore nel 1998 così si espresse: " Dell'Italia non mi piace quasi niente, mi creda. Ma quel poco che sono, sento di esserlo come italiano; e che, se non fossi più italiano, non sarei più nulla...Solo parlando da italiano e in italiano, io posso parlare male di noi italiani, senza violare la decenza. Se lo facessi da straniero e in una lingua straniera, il mio diventerebbe il discorso di un rinnegato." C'è da chiedersi in un periodo di ricorrenze storiche, nelle quali il secolo che ci precede ha conosciuto eroismi e viltà, quale posto riserverà la Storia al futuro delle nuove generazioni. Non solo dell'Italia ma dell'Europa che appare in una fase di profonda trasformazione culturale. Totus mundus exercet histrionem: "Tutti recitano una commedia" diceva Petronio scrittore latino. 
Cartolina di guerra 1915
Niccolò Macchiavelli
1469/1527
Ciascun popolo ha pregi e virtù. La grande guerra entrò in casa Montanelli nel maggio del 1915: " I miei zii erano tutti ardenti  interventisti.  Il Vecchio era invece neutralista irriducibile... Fuori di casa sfilavano con fanfare e sventolio di bandiere ma in quella nostra sala da pranzo che dava sul giardino i rumori della strada giungevano così fiochi che si poteva anche ignorarli o fingere di ignorarli... Partirono tutti, come il Vecchio aveva voluto. Uno non tornò. Di un altro tornò solo un brandello..." Montanelli indagò spesso sulla natura umana. Sull'ingegno italico raccontò : " Ho presente un imprenditore di Treviso che ha fatto fortuna producendo veleno per i topi: per gli americani. Perché gli chiesi, c'è una differenza? Sì che c'è una differenza, mi rispose. Nella diversa sensibilità ai formaggi. Il topo italiano predilige il nostro formaggio, vero. Il topo americano predilige quel loro formaggio "di plastica" che ha tutt'altro odore. E sapore..." Verso la fine della vita si disse consapevole di aver scritto "sull'acqua" ma riteneva che la filosofia dello "stoicismo" alla quale Egli sentiva di aderire, spiegasse il suo pensiero: " Esso non ci prospetta nulla... non ci dice che le nostre virtù saranno compensate (per esempio dalla Gloria) e i nostri vizi puniti. Esso non ci offre altra consolazione che quella del Dovere compiuto, anche se da tutti gli altri misconosciuto  e magari castigato come una colpa." Ricordando che l'antico filosofo greco Seneca, dopo aver spiegato al suo allievo Lucillo quanto sia naturale e facile  affrontare la morte, abbia tentato di tergiversare di fronte alla propria, osservò che "Nessuno di noi, in questo mondo dell'effimero, lascerà alcuna impronta né passerà ai "posteri" per il semplice motivo che i posteri sono una categoria scomparsa..." Sul modo in cui si può manifestare il carattere ed il coraggio in una persona scrisse:  "Ebbi occasione di incontrare nel dopoguerra Winston Churchill in Costa Azzurra. Egli mi raccontò una storia: Durante gli anni di guerra quando Londra viveva sotto l'incubo degli Stukas tedeschi, gli toccava come primo ministro, recarsi il giorno dopo ogni grave bombardamento sui luoghi del disastro. Una volta dovette andare in un quartiere londinese che era stato quasi raso al suolo. Vide un panorama di rovine che sgomentò anche Lui che il 13 maggio 1940 aveva parlato alla Camera dei Comuni: "Altro non ho da offrirvi che sangue, fatica, sudore e lacrime." Fra quelle rovine qualcosa era rimasto in piedi. Una botteguccia di barbiere. Ammaccata da tutte le parti. Il proprietario aveva raccolto da terra e riappeso alla porta un cartello, semiserio: Businness as usual. Si continua a lavorare, come sempre. Nessuno, disse Churchill, ebbe il coraggio di rivelarmi che quel barbiere inglese, di cui già mi sentivo orgoglioso, non era inglese, era italiano. Qualche tempo dopo mi capitò di tornare in Inghilterra. Andai in quel quartiere, ormai ricostruito e cercai quel barbiere italiano. Non c'era più, c'era suo figlio Robert. Mi diede appuntamento in un pub e mi raccontò la storia del padre. Faceva il barbiere su una nave. 
Londra 1940
Bombardamenti sulla città
Una nave da crociera che nel maggio 1915 si trovava alla fonda in un porto inglese. Quando seppe che l'Italia stava per entrare in guerra, si fece sbarcare perché temeva di essere richiamato alle armi. Rimase in Inghilterra. Come dobbiamo giudicarlo quell'italico barbiere?"  Diverse verità  interrogano un presente che sembra privo di eroi. L'economia globale ha distrutto un mondo. Se siamo consapevoli di dover ricostruirne uno diverso, vale la pena di ricordare quanto scriveva 500 anni or sono un altro toscano: Niccolò Macchiavelli  " Non fu mai saggio partito far disperare gli uomini, perché chi non spera il bene non teme il male". In uno dei suoi ultimi articoli Montanelli confidò in modo duro e corrosivo: "...La Cultura italiana è nata nel Palazzo e alla mensa del Principe, laico o ecclesiastico che fosse...quella cultura parassita e servile che non è mai uscita dai suoi circuiti accademici per scendere in mezzo al popolo a compiervi quell'opera missionaria di cui le è sempre mancato non solo la vocazione ma anche il linguaggio..." Tali riflessioni oggi potremmo estenderle oltre i nostri confini e potrebbero servire per segnare Valori e Ideali che abbraccino le nuove società in cammino. Capitali europee della cultura sono per l'anno 2014 le città di Umea in Svezia e di Riga in Lettonia.  E nelle città vi sono i luoghi dentro ai quali sopravvive e si può ricostruire quel forte senso di  "posterità" che Montanelli riteneva scomparso. Per questo non sono pessimista.


Riga (Lettonia)
Capitale della Cultura europea
Anno 2014
Umea (Svezia)
Capitale della Cultura europea
anno 2014
           


                

                     
 Mercoledì 18 luglio 2001,
ore 1,40 del mattino
Giunto al termine della sua 
lunga e tormentata esistenza
Indro Montanelli
Giornalista
prende congedo dai suoi lettori ringraziandoli
dell'affetto e della fedeltà con cui lo hanno
seguito. Le sue cremate ceneri siano raccolte in 
un'urna fissata alla base, non murata, sopra
il loculo di sua Madre Maddalena nella
medesima cappella di Fucecchio.
Non sono gradite né cerimonie religiose, né
commemorazioni civili.
(Epitaffio funebre scritto sul letto di
morte dallo stesso Montanelli)

    RICORRENZE
1914: L'Italia tra contendenti
Apini austriaci al fronte
Retorica patriottica
Immagini e racconti
Anno 1915

Al fronte: bianco, rosso, verde

Paesaggio italiano
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/saggezza/frase-10902?f=a:680>

         



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