sabato 9 agosto 2014

INTERMEZZO LAGUNARE

INTERMEZZO LAGUNARE         di Gianfranco Vecchiato


Venezia
Il Canale Contorta segnato
con frecce rosse
Il professor Luigi D'Alpaos è uno tra i massimi esperti italiani in ingegneria idraulica  ed in particolare della laguna di Venezia. Chiamato ad esprimersi su un progetto di scavo di un nuovo canale in laguna, il Contorta-S.Angelo, per il transito di grandi navi, oltre le 96mila tonnellate di stazza, che congiungerebbe il Canale dei petroli, scavato circa 50 anni fa per le navi dirette nella zona industriale di Marghera, ricordò il monito di  Cristoforo Sabbadino, antico primo Proto del Magistrato alle Acque: " La Laguna ha tre nemici: i fiumi, il mare e gli uomini. Per i primi due apri gli occhi e alle voglie ingorde degli uomini poni un limite". Molti altri si sono a Lui associati, fra i quali i Componenti dell'Istituto Veneto di Scienze che hanno chiesto di confrontare le diverse soluzioni, definendo le dimensioni delle navi compatibili, facendo le valutazioni idrauliche e morfodinamiche, studiando le correnti i fondali ed i processi di erosione. Per non ripetere l'esperienza negativa del Canale di petroli  che ha sconvolto gli equilibri delicati dell'habitat lagunare, drenando i fondali e distruggendo le barene. Dopo mesi di mobilitazioni in città, con  l'assenza di un Consiglio Comunale,  il Commissariamento determinato dalla caduta della Giunta Municipale, ed in attesa di nuove elezioni, il  Governo italiano, attraverso il "Comitatone" ( che raccoglie rappresentanti di diversi Enti e settori) ha dato il via libera proprio a tale progetto. Sta quindi salendo l'indignazione di una parte della città, specialmente perché altre proposte parevano migliori. Il nome "Contorta e S.Angelo" è quello di un antico  alveo fluviale che  si collega con l'attuale Canale della Giudecca;  ha una conformazione irregolare, una ridotta sezione e un modesto fondale.  Su tale tratto, lungo diversi chilometri, si arriverà a scavare  oltre 7 milioni di mc di fanghi, allargando la sezione  per il transito delle navi che arrivando dal mare dopo essere entrate nel canale dei petroli si innesteranno su questa sorte di bretella marittima,  deviando verso il Porto. Ciò sostituirà il loro attuale passaggio lungo il bacino di S.Marco e il canale della Giudecca. Ma quest'opera richiederà  interventi per lo spostamento di elettrodotti, di 19 tralicci, per un sifone degli scarichi reflui, per oleodotti per la alimentazione della illuminazione del canale dei Petroli, per la demolizione delle dighette, per lo scavo di un tratto del canale di Fusina, per la rimozione di 130 bricole e la installazione di altre 300, per lo smaltimento dei fanghi,etc.. 
Venezia. Ponte di Rialto
Un lavoro molto complesso e fortemente impattante. L'Autorità portuale di Venezia ha dichiarato: "Nel lungo periodo è possibile mettere mano alla revisione del piano regolatore portuale per verificare se sia possibile, in uno scenario post offshore petrolifero e di container, se il canale Malamocco Marghera sarà in grado di sostenere anche navi da crociera. Se così sarà, potrà essere immaginata una stazione passeggeri marittima anche a Marghera. Si è oggi constato che il solo progetto capace di allontanare le navi da San Marco mantenendo l’eccellenza crocieristica veneziana è il canale Contorta Sant’Angelo sul cui progetto si avvia da domani la procedura di  V.I.A immaginando poi di poterlo realizzare in 18 mesi. Il piano è oggi studiato in una versione che si occupa del recupero morfologico della laguna centrale". Alla Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) per verificare se il progetto è sostenibile, sono state blandamente allegate anche le altre proposte che "abbiano adeguato livello di avanzamento", valutandole come possibili alternative. Ma tale soluzione è un modo ipocrita per cercare 
Venezia: Bacino di S.Marco
di mascherare una decisione politica già presa. Quindi questo è il progetto, fra quelli presentati, che ha avuto il sì del Governo italiano e della Regione Veneto. Era il progetto più contestato ma anche quello più "sponsorizzato" dal Porto, dagli Armatori, dalle Compagnie crocieristiche. Schierati contro sono la Associazione Italia Nostra, il Comune di Mira, i partiti ambientalisti, parti importanti della società veneziana, diversi esperti idraulici e ricercatori. Si tratta di una scelta che a mio parere non è assolutamente adeguata alla complessità lagunare e alla sua storia, al suo valore e che testimonia la bassa qualità politica di chi oggi governa questo Paese. L'Associazione Italia Nostra ha così commentato: " Si tratta di un altro "canale dei Petroli" per mantenere le grandi navi dentro la laguna. E' un crimine efferato, imposto a una città debole, senza Sindaco e senza rappresentanza. La nostra battaglia continua e si sposta a livello internazionale". Con tali progetti Venezia corre il rischio di vedere compromesso il suo riconoscimento di sito Unesco ma specialmente di non riconvertire gradualmente errori strutturali e culturali che l'hanno attraversata  nel corso di oltre un secolo. Se tutti condividono l'obiettivo di allontanare navi gigantesche
Venezia: Gondole all'attracco
dal transito nel bacino di S.Marco, dai monumenti fragili e irripetibili, non altrettante garanzie le danno le diverse proposte presentate. Nell'articolo "Venezia e le grandi navi" che si può leggere nella raccolta di questo blog, avevo già espresso la mia personale adesione al progetto di uno scalo nella bocca di porto del Lido, agganciato all'isola artificiale già realizzata con il progetto del Mose, che trovavo economicamente, logisticamente ed ambientalmente il migliore. Alcune forze politiche, in imbarazzo, si limitano a rilanciare che "ora si apre una discussione..." Ma quale discussione è possibile se, per ricordare il monito antico di Sabbadino, non si sa porre un limite alle "voglie ingorde degli uomini?"
Venezia
Morfologia lagunare

Venezia
Dimensioni di una Nave da crociera
in transito sul Canale della Giudecca

Planimetria con tratteggiato
il canale Contorta




Tavole stato di Fatto







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