mercoledì 7 gennaio 2015

IL GIARDINO INTERIORE

IL GIARDINO INTERIORE            di    Gianfranco Vecchiato


Giardino di Palazzo Querini-Stampalia
Venezia. Arch. Carlo Scarpa




Correva l'anno 1964 ed a Verona si inaugurava l'allestimento del Museo d'Arte antica e Medioevale al Castelvecchio. In 6 anni di lavori, di schizzi preparatori, di disegni, di studi e di infaticabile analisi fin nei dettagli,  Carlo Scarpa aveva curato il progetto delle Sale espositive, la collocazione di quadri e di sculture, di ceramiche ed armature, gli arredi, le luci, i serramenti, le scale, i pavimenti, le cornici, le proporzioni che compongono ogni elemento delle stanze del Museo con un lavoro che si sarebbe prolungato nel tempo fino al 1974.
Verona-Castelvecchio
Museo d'Arte
Allestimento Museo d'Arte
al Castelvecchio di Verona
Il risultato è stato un capolavoro insuperato di forza espressiva

divenendo un esempio nel settore del design a livello  internazionale, posto al servizio dell'opera d'arte, in cui gli elementi di supporto divengono parti collaborative esaltanti per finezza e rispettosa maestria le diverse collocazioni. E' una tra le massime realizzazioni di Scarpa, precorritrice inimitata di  allestimenti museali che si sono succeduti in questi decenni. 
Castello di Verona
Mezzo secolo fa nelle sale veronesi del Castelvecchio, risorto dalle macerie della guerra, si tracciava una strada che ancora lascia ammirati le migliaia di visitatori che attraversano le 30 stanze espositive.
Carlo Scarpa (1906/1978)
Lo hanno ricordato  ed ammesso tanti illustri architetti contemporanei convenuti a mezzo secolo dalla inaugurazione osservando che Carlo Scarpa è stato ultimo erede di una lunga antica tradizione veneta sul piano dell'arte, sull'uso dei materiali, per manualità,  preparazione delle idee, elaborazione dei disegni, di minuti dettagli, di qualità compositiva. 
 Giardino alla Querini Stampalia
Per questo lascia sgomenti constatare come quella tradizione antica e quel lontano esempio non abbiano avuto eredi per una gran parte del Veneto recente che ha costruito un forte sviluppo economico deturpando se stesso. Molti analisti hanno denunciato l'insensibilità di Amministratori locali e di parte della popolazione nella perdita collettiva di rispetto per la bellezza e la dignità dei luoghi, e con essi della memoria che li contiene, ben visibile anche attorno a Verona attraversando il magma caotico dei Centri (?) commerciali con la loro disordinata proposta ambientale ed urbana.  Occorre pensare che l'antidoto a questo modello esisteva ed ancora è presente dentro alle nostre città e proviene da una sapienza che prima che dalla mente parte dal cuore, dai sentimenti. Una vera opera d'Arte è sempre un atto d'Amore. 
Si capisce cosi' che il cedimento alla volgarità, al brutto, al conveniente, alla indifferenza
Particolari del Giardino alla Querini
sono tutti comportamenti conflittuali tendenti  alla autodistruzione. 
Centro Commerciale Verona
"metastasi" urbana
Si tratta di fenomeni studiati in diversi modi anche dalla sociologia e dalla psicanalisi. Poiché tutto si lega, il male di alcune società si manifesta sui territori in maniera esemplare. All'inizio del 2015 una visita al Museo di Verona, mi ha riconciliato con studi universitari ed al ricordo di Carlo Scarpa, che aveva un carattere difficile, che gli serviva quando si confrontava allora con molti studenti incapaci ed arroganti. Il "Maestro" li ammoniva e li sferzava mentre nelle aule si discuteva di società in rapido mutamento che Lui non capiva più e da cui prendeva le distanze. Se dopo tanti anni la sua eredità commuove significa che aveva ragione a temere quel futuro che avanzava triturando senza compassione "i moti dell'animo". 
Complici anche molti architetti che non l'hanno studiato o che l'hanno escluso dal contemporaneo perché troppo faticosa era la lezione che impartiva.
Giardino alla Querini 
Selezionava gli studenti per  capacità e puntava al merito più che alle conoscenze ed ai compromessi di convenienza politica. Carlo Scarpa non ha avuto che pochi eredi. Per capire  la sua filosofia, ironicamente,( ma non troppo), diceva: " Se vuoi essere felice per un'ora ubriacati. Se vuoi essere felice per tre giorni, sposati. Se vuoi essere felice per una settimana uccidi un maiale e dai un banchetto. Se vuoi essere felice per tutta la vita, fatti un giardino." Si potrà discutere di come tenesse in considerazione Scarpa il "matrimonio" ma è certo che il "giardino" per Lui era una metafora della vita e della Natura. Le Stagioni, i sentimenti, i colori, per Scarpa stavano fuori e dentro al rapporto umano e coinvolgevano  le cose semplici e importanti della vita. Un giardino: l' Eternità racchiusa in un limite. Oppure un limite che comprende l'Eternità.  Lo ha dimostrato nel luogo più intimo del Palazzo Querini a Venezia realizzato nel 1959, dove l'acqua "alta" entra nel palazzo ed esce nel giardino, incanalata, domata da paratie, vissuta.  In quel piccolo giardino sta  racchiusa la sua idea di Vita, di Arte, di Poesia.
Venezia. Palazzo Querini
Carlo Scarpa: l'acqua e la pietra.
 

Venezia: Ponte di accesso al Palazzo Querini
progetto di Carlo Scarpa

Scala nel Museo
di Castelvecchio
Dettaglio "Scarpiano"
Giardino alla Querini (Particolare)
Verona -Castelvecchio
Museo d'Arte










Nessun commento:

Posta un commento