martedì 29 novembre 2016

1916

1916                       di Gianfranco Vecchiato

Antonio Sant'Elia
1888/1916
Nel  mese di novembre di cent'anni fa in Europa infuriava la guerra.
Arch. Giuseppe Terragni
Como 1933
Monumento ai Caduti
La prematura morte di milioni di giovani, condizionò a catena altri destini, facendo mancare intelligenze in tutti i campi: nella scienza, nelle arti, nella letteratura, nei commerci, nella vita quotidiana. Non sapremo mai cosa sarebbe potuto avvenire senza quei morti sui campi di battaglia. Se questa è una domanda che si può ripetere per tutte le cause di morti premature, per malattie od incidenti, in guerra si tende in genere  a rivestirle con elementi ideologici e sublimanti nella idea di Patria  per giustificare  un estremo sacrificio. La nostra visione attuale del mondo è diversa ma occorre entrare in quell'epoca e leggerla con rispetto. Fu un sentimento
 tradotto con parole divenute celebri, prese dall'opera "Caritea regina di Spagna..." del  compositore italiano, Saverio Mercadante.  Essa fu per la prima volta rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia nel 1826.  Nella nona scena del primo atto un coro di voci intona :  "Chi per la Patria muor, vissuto è assai... Piuttosto che languir per lunghi affanni, è meglio di morir sul fior degli anni..." Queste parole vennero cantate davanti al plotone di esecuzione dai fratelli Attilio ed Emilio Bandiera prima di essere fucilati dai borbonici assieme ad altri sette compagni il 25 luglio 1844, nel Vallone di Rovito, in Calabria, dov'erano sbarcati cercando di avviare una sollevazione popolare nel sud dell'Italia. Il tragico fatto suscitò  slanci patriottici e quelle parole divennero celebri durante tutto il periodo risorgimentale.
Nella ricorrenza della Grande Guerra, spicca nel 1916 tra i nomi di caduti, quello di un architetto dal brillante avvenire, morto nell'ottobre di quell'anno  sul Carso. E' di Antonio Sant'Elia che fu un esponente attivo del Futurismo. Aveva una vocazione straordinaria per l'architettura e il disegno. Amico di artisti come Tommaso Marinetti, Carlo Carrà e Umberto Boccioni, si cimentò  nella visione di Città Nuove e di strutture avveniristiche come fece nella stazione di aeroplani e treni, in centrali elettriche e in spazi urbani proiettati in un futuro quasi profetico.  Fu autore  di scritti per il Movimento Futurista  ed in tale contesto divenne un convinto interventista, al punto da arruolarsi volontario all'entrata in guerra dell'Italia nel 1915. Combattè valorosamente e cadde sul fronte del Carso presso Monfalcone. Fu sepolto in un primo momento nella tomba che aveva pensato per sé, nel cimitero ai caduti che stava progettando su richiesta del Comando. Fu insignito da  due medaglie d'argento al Valor militare. Il suo corpo nel 1921 fu poi tumulato nel Cimitero Maggiore di Como dove, nel 1933, un altro architetto famoso di quella città, Giuseppe  Terragni, progetto' il Monumento ai Caduti
Cimitero per i caduti sul Carso
a Monfalcone. Portali di Sant'Elia
ispirandosi ad un 
disegno di Sant'Elia. Il tema della città che fu centrale nell'idea futurista divenne la naturale fucina delle idee di Sant'Elia  e delle ispirazioni di quel Movimento. La tempra che alimentava i suoi slanci artistici si tradusse anche in azioni sui campi di battaglia e fu in una di queste che si fermò la sua vita. Nella citazione per la sua Medaglia d'Argento alla memoria, si legge: " Alla testa del plotone si lanciava all'assalto delle posizioni nemiche sotto l'imperversare del fuoco di artiglieria, di mitragliatrici, di fucileria, incitando con l'esempio e con la voce i suoi dipendenti, finché cadeva mortalmente colpito in fronte". In molti si sono chiesti quanto abbia perduto l'architettura italiana con quella sua morte. Con la sua scelta consapevole nell'amor di Patria si perse per sempre chi avrebbe potuto renderla più grande e rinnovata nella sua Arte. Non sappiamo se e come Egli avrebbe aderito al fascismo ma da spirito libero si può credere che non avrebbe accettato dei recinti mentali
Cimitero di guerra a Monfalcone 1916
Precorse di mezzo secolo le idee sulla città moderna.  E per questo, 
pur morendo a 28 anni, si può affermare che Egli sia "vissuto assai". Quel suo Monumento ai Caduti realizzato a Como esprime l'estremo grido di sfida alla Casualità od al Destino che intercetta la memoria degli uomini. Sulla parete è riportata la frase di una sua lettera inviata a casa poco prima di morire: "Stanotte si dorme a Trieste o in paradiso con gli Eroi".  Il 10 novembre 1916, Tommaso Marinetti ideatore del Movimento Futurista, lo ricordò così  : " Con il pianto nel cuore scrivo a lei degnissima Madre dell'eroico compagno di fede e di battaglia, il saluto di una tristezza".
Como e il Monumento ai Caduti





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