martedì 13 dicembre 2016

ILCONTEMPORANEO

IL CONTEMPORANEO              di Gianfranco Vecchiato

Milano -Porta Nuova Archivio Feltrinelli
Studio arch. Herzog & De Meuron 2016
Milano è la città che più di altre in Italia esprime la vocazione a cimentarsi con l'architettura contemporanea. Dimostra una vivacità che si è rafforzata negli ultimi anni con progetti che l'hanno posta all'attenzione internazionale. L'Expo del 2015 ha fatto da traino alla riconversione di alcune aree marginali imponendo un nuovo skyline sull'orizzonte cittadino dove si mescolano frammenti urbani e contrastanti bisogni sociali. Le grandi città sono incubatori  di esperienze e di innovazioni anche ideologiche.    Questa città cosmopolita ha ripreso dopo anni di stasi,  un percorso urbanistico che ha avuto nel tempo diversi ripensamenti. Attorno all'area di Porta Nuova si sono generati interventi di riqualificazione che hanno visto protagonisti opere degli architetti Libeskind, Cesar Pei, Stefano Boeri, Alexander McQueen, dello Studio Piuarch, di Cino Zucchi. L'ultimo edificio degno di nota è la nuova sede della Fondazione Feltrinelli  progettato dallo Studio Herzog & De Meuron.
Milano- Porta Nuova
Si tratta di un  complesso in cemento e vetri proposto in uno stile "nordico"  che non stona a Milano. Qui sono ospitati 250mila libri dell'archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli oltre a spazi per uffici e per attività culturali. Occorre però interrogarsi sulle complessità di una struttura urbana. 
Ogni trama disegna dei rapporti di scala e di funzioni che interagiscono fra loro. Il mio è, per questo, un pensiero critico. Non tanto sui singoli progetti che hanno soluzioni interessanti ed anche avanzate  ma per il loro insieme che stenta a coinvolgere una più profonda e radicale esigenza, quella della
Architetture moderne a Milano
Giustizia Sociale. Si potrà obiettare che questo non c'entra con l'architettura. Milano è stata molto visitata durante l'Expo che aveva come tema l'ambiente e l'equilibrio alimentare del pianeta.  Questo l'ha resa nota ed interessante nei circuiti turistici internazionali. Tuttavia allineare su una cartolina tanti edifici celebrativi  non può mascherare il  disagio urbano e sociale, il degrado delle periferie. 

Milano: l'Isola
E' lecito chiedersi fino a che punto il ruolo dell'architettura, può caricarsi di responsabilità nei bisogni della società. Certamente le opere di buona architettura possono creare spazi gradevoli, donare emozioni positive e  favorire la socializzazione; tutti elementi che sono funzionali allo sviluppo moderno di una città. Ma  tutto questo è vero solo in
Milano: piazza Gae Aulenti 
parte perché l'architettura compone i contesti e  si fa strumento per una visione politica dei cambiamenti. Ciò la destina nel bene e nel male  ad essere un Soggetto privilegiato che rischia di tenere dei bravi architetti all'interno di una "casta" professionale. Quando  avviene si perde sia capacità critica che tecnica . Un obiettivo sempre perseguito dai sistemi per i quali la maggior parte degli architetti lavora. Ci sono nelle città continue alternanze e sovrapposizioni fra l'essenziale,  il superfluo e il necessario. 

Architetture contemporanee a Milano
Sviluppare il concetto di "modernità" non esclude di dare risposte alle sottrazioni di etica sociale nella nostra vita quotidiana. "Il nuovo che avanza" fu a lungo il simbolo del proletariato in marcia in quel Novecento di fabbriche e di sudore. 
Milano: Architetture e contrasti
La risposta sulla città e sulla sua "modernità" non la possiamo trovare nelle icone dell'architettura.  Esse segnano soltanto un linguaggio con cui esprimiamo il nostro tempo. E' invece il costante messaggio che viene lanciato nel mare degli ideali che ondeggiano fra isole e orizzonti di speranza a mettere in discussione noi stessi e le nostre scelte. Milano è  uno dei luoghi paradigma che ci interroga e si propone. Nella sintesi di una fortunata pubblicità degli anni'80 si diceva: Milano rinasce ogni mattina, pulsa come un cuore. Milano è positiva, ottimista, efficiente. Milano è da vivere, sognare e godere. Milano da bere. 

Periferia di milano



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