lunedì 10 febbraio 2014

EMOZIONE E BELLEZZA




     EMOZIONE E BELLEZZA                            di Gianfranco Vecchiato



Bagno Vignoni - Val d'Orcia (Siena) Vasca delle "Sorgenti"

Al XVIII° secolo dobbiamo alcuni fondamenti del pensiero critico "moderno".
"...Sopra di me il cielo stellato, entro di me la coscienza morale". Si tratta di un motto che sintetizza la  concezione etica di Immanuel Kant che torna ad ammonire: "Le sensazioni senza concetti sono cieche, i concetti senza sensazione sono vuoti". Nella quiete di Kønigsberg, egli delineò, sul finire del '700, la natura dei tormenti sociali che avrebbero attraversato le generazioni successive. 
E tra quelli che Kant chiamava "imperativi categorici" ci sono queste indicazioni: "Agisci in modo che il criterio della tua volontà possa sempre valere come principio di una legge morale universale" e : "Agisci in modo da trattare l'Umanità, nella tua come nella altrui 
persona, sempre come un fine, mai come un semplice mezzo". 
Costa ionica italiana

   
       Arte orientale
        Sud.Italia    
    
Secondo Kant le forme precedono l'esperienza ma questa è necessaria per dare loro senso. In questo passaggio possiamo inserire anche l'architettura come forma espressiva data dal risultato del pensiero, nelle condizioni poste dalla società di appartenenza. James Hillman nel suo libro "Politica della Bellezza" ricordava che coniugare estetica e politica o bellezza e città, era una questione fondamentale e comunemente applicata nella vita dell'antica Grecia. "Una popolazione turbolenta veniva placata dalla bellezza e dalla  edificazione della bellezza: giardini d'acqua, palazzi d'estate, padiglioni stravaganti, cattedrali, mausolei, memoriali, cose che ancora oggi continuano con i grandi viali ed imponenti edifici. Questo modo di coniugare estetica e città lascia però la psiche insoddisfatta.
Museo di Canne (Foggia) 
L'estetica è ridotta a politica mentre la bellezza serve uno scopo ulteriore: la manifestazione tangibile, concreta, della dottrina. Si arriva alla propaganda di pietra. Hillman sostiene invece che la relazione fra estetica e politica sia più personale e psicologica. Risiede nel nostro "inconscio" e lega strettamente i sentimenti  alle nostre visioni di città. Educare quindi se stessi porta anche ad una visione sociale e culturale molto diversa. Anche le riflessioni di un architetto come Mario Botta e di uno psichiatra come Paolo Crepet, scritte nel libro :"Dove abitano le emozioni", convergono su alcuni punti. A proposito dei grandi centri commerciali, Crepet riflette che: "... la civiltà delle botteghe ti permetteva di pensare ai piccoli bisogni reali, cui rispondere con calma, senza compulsione, senza la frenesia di cui l'ipermercato è espressione architettonica. L'idea di dover vivere luoghi che sono il concentrato del nostro tempo, piuttosto che la sua diluizione, è ben poco moderna.
Sarebbe molto più contemporaneo pensare a uno spazio che riesci a distinguere da quelli della produttività. Come? Sarebbe interessante chiederlo agli architetti." Alla domanda se la fantasia e la
San Leo (Urbino) 
creatività sono frenate dai mercati, l'architetto Mario Botta ha risposto: " Da un lato moltissimo; dall'altro in nessun modo. L'architettura non è il pensiero dell'architetto e neppure la sua aspirazione: è l'opera costruita e quindi il legame che si stabilisce fra l'idea e la sua concreta realizzazione. Louis Khan diceva che l'architettura non esiste: ciò che esiste è l'opera di architettura, la sola capace di stabilire un rapporto fra un mondo immaginario, teorico astratto, il mondo delle idee e il territorio, la geografia, la politica, l'economia. Ecco, a me piace dell'architettura questa conflittualità. Le tipologie di oggi, modellate sul territorio per favorire l'anonimato e un individualismo esasperato, vanno contro l'idea del "risiedere" che per sua natura porta inevitabilmente anche il significato di relazionarsi all'intorno. Un tempo l'abitazione povera nei suoi aspetti tecnico-funzionali, aveva in sè un'idea dell'abitare ricchissima. Era possibile vivere il cortile, la contrada, la piazza del paese, che erano aspetti collettivi, un modo per sentirsi parte dell'intera comunità. Spazi che erano veri e propri prolungamenti del privato con la condizione pubblica".
Sperlonga (Lazio/Italia)
Warren Buffet, una tra le figure più autorevoli della finanza internazionale, ha coniato il seguente concetto: " Ci vogliono vent'anni per costruirsi una reputazione e solo cinque minuti per distruggerla". Questo vale anche in campo professionale e per questo ribadire il valore della qualità dell'architettura e dell'urbanistica serve anche a dare risposta a ciò che i sociologi indicano da tempo in crisi: l'emozione della bellezza.
Venezia
Bacino di S. Marco
Trieste
Piazza Unità d'Italia
Firenze
Panorama
Roma : Panorama 
Cartolina notturna dell'Etna 
Vernazza (Liguria)

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