mercoledì 5 marzo 2014

IL SERGENTE



IL SERGENTE                                di Gianfranco Vecchiato


Mario Rigoni
"Il Sergente"

Mario Rigoni Stern nacque ad Asiago nel 1921 terzo di otto fratelli. 
Sull'altopiano dei sette Comuni distrutto, era da poco finita la "Grande" guerra.  Emilio Lussu scrive nel libro "Un anno sull'Altopiano" : " ... tutto il terreno tremava sotto ai nostri piedi. Un terremoto sconvolgeva la montagna... I contadini allontanati dalla loro terra erano come naufraghi. Nessuno piangeva ma i loro occhi guardavano assenti. Era il convoglio del dolore. La nostra colonna cessò i canti e si   
Russia: Inverno 1942

Asiago distrutta. 1918
Panorama di Asiago
Asiago. Municipio 1922
Arch. Vittorio Invernizzi
fece silenziosa. Sulla strada non si sentiva altro che il nostro passo di marcia e il cigolio dei carri..."  Sull'altro fronte il tenete austriaco Fritz Weber, raccontò nel libro "tappe di una disfatta" la ferocia degli scontri, dopo che qui si infransero i tentativi di sfondamento con la "strafexpedition" .Si calcola che in tre anni siano  state  lanciate, dai vari eserciti, un  milione e mezzo di bombe in uno tra i
più cruenti scontri in alta quota fra un milione di uomini. La distruzione di Asiago e di interi boschi, la disseminazione di proiettili, di corpi insepolti, fu un lascito pesantissimo della guerra sull'Altopiano. Tra il 1919 ed il 1922 iniziò l'opera di ricostruzione.    
Si piantarono migliaia di alberi, si cercò di ricostruire un paesaggio martoriato. Asiago risorse ma non fu più la stessa. Il progetto del Municipio portò la firma dell'architetto Vittorio Invernizzi e sulla facciata quattro grandi dipinti allegorici di Alessandro Pomi decorano l'edificio, ancora oggi simbolo della città. Nel 1922 la  ricostruzione delle case era quasi compiuta. Quel passato lontano continua ancora oggi a stupirci.
Asiago.
vecchia cartolina
Sacrario Leitner
Asiago 1936
Venne innalzato un grande sacrario militare sul pendio del Leitner. E' il modo in cui gli uomini edificando, piangono se stessi e perpetuano i  ricordi. Il progetto inaugurato nel 1936 è dell'architetto Orfeo Rossato. Qui riposano oltre 54mila caduti tra italiani e austriaci. Trincee e camminamenti sono tutt'ora visibili e segnano un percorso "didattico" che nel centenario del conflitto sarà ricordato in molte parti d'Europa.
Il Libro
In quel periodo Mario Rigoni studiava per l'avviamento al lavoro. Vestì giovanissimo la divisa alpina nella divisione Tridentina e prese parte, con valore,  alla tragica campagna di Russia. Di quella epopea che segnò la sua vita e ne cambiò il carattere, scrisse il racconto autobiografico "Il sergente nella neve" che fu tradotto in diverse lingue e che lo fece conoscere  oltre i confini. Primo Levi lo definì uno tra i grandi scrittori italiani del novecento. Decorato al valor militare, il suo carattere buono e mite lo portò dopo la guerra a sostenere con convinzione i temi dell'ambiente e del paesaggio, di cui in altri racconti cantò in profondità il senso di radicamento e di appartenenza.  Era un uomo carismatico e la sua scrittura era "semplice e potente".
Sacrario Leitner.
Arch. Orfeo Rossato
La Regione Veneto lo volle fra i "saggi" attorno al documento sul Paesaggio richiamato nella "Carta di Asiago". L'Università di Padova gli conferì nel 1998 la Laurea honoris causa in scienze forestali e ambientali, e nel 2007 la Francia lo insignì con la "commenda" di accademico per cultura ed arte. Ma "Il Sergente" Mario Rigoni tornava spesso da solo fra i monti dell'altopiano. Ricordava la sua generazione e 
osservava il mondo contemporaneo con un velo di tristezza. Incitava i giovani al rispetto 
Asiago. Duomo
per la Natura ed alla solidarietà. Quando morì nel 2008 dette disposizione ai familiari perchè la notizia  fosse data solo dopo la sepoltura. In chiesa c'erano solo 10 persone e nessuna autorità. Volle essere tumulato senza vestiti nella nuda terra, come tanti caduti scomparsi sotto le rocce dell'altopiano. Chi percorre i sentieri e i boschi sopra Asiago crede qualche volta di incontrarlo ancora. E  forse questo era il suo maggior desiderio. Diventare parte delle foreste e dei prati che aveva amato. Se ci sono luoghi in Italia nei quali la Storia ha lasciato molto da ricordare e uomini da rispettare, l'Altopiano è uno tra questi.


Altopiano di Asiago 1916. Forte Verena 
Altopiano in primavera oggi

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IMMAGINI DELL'ALTOPIANO NELLA I^GUERRA MONDIALE:


Reparti italiani verso il fronte

     
       Soldati Austriaci
         sull'Altopiano
Distruzione di case
Distruzione delle foreste
Alpini italiani in marcia
Asiago distrutta 1916

Nelle trincee italiane

Bersaglieri ciclisti
Asiago 1916
Austriaci all'attacco
sull'Altopiano
Mostra 
 Dal Film: Uomini contro. 
Resti di trincee oggi
Cimitero Austriaco sull'Altopiano
Cimitero italiano sull'Altopiano
Cratere di bomba e pascoli oggi
Al pascolo oggi
                  IMMAGINI TRATTE DALLA DOMENICA del CORRIERE :  I DISEGNI DI GUERRA


 
 


Francesco Baracca



Adunata 2014
Alpini a Pordenone

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