venerdì 21 marzo 2014

VENEZIA E LE GRANDI NAVI

LE GRANDI NAVI                                    di Gianfranco Vecchiato

Prof.G.Astengo
Urbanista
1915/1990
Dimensioni a confronto:
Nave da crociera nel
 canale della Giudecca
"L’analisi delle cause dei mali di Venezia è stata compiuta in questi anni: esse si 
conoscono in tutte le loro componenti ma ciò che manca, prima del passo decisivo, è ancora l’analisi globale e politica che sintetizzi in un unico coerente discorso la somma dei mali specifici e settoriali ed il loro negativo sinergismo... La scoperta della logica che sta dietro alle singole azioni è analisi politica che dall’analisi urbanistica può trarre elementi di concretezza e di valutazione specifica. Occorre quindi una visione di insieme , politica e urbanistica. Occorre un Piano in cui siano necessariamente comprese anche le attività industriali e il Porto, che finora si sono considerate come forze indipendenti e privilegiate nell’uso del territorio. Un Piano siffatto per esercitare la sua efficacia deve 
Rapporti tra Grandi
Navi e struttura urbana
Navi da Crociera a Venezia
essere formato e gestito. Ma nessuna delle formule finora 
proposte sembra in grado di offrire atti operativi in cui siano garantiti la priorità dell’interesse pubblico ed il controllo democratico” Questo scriveva nel 1972 l’Urbanista Giovanni Astengo, in un periodo in cui erano in discussione la Legge Speciale, i progetti sulla “Sacca” del Tronchetto, le questioni dell’Idrovia, mentre era incipiente la crisi della zona industriale, continuava l’esodo da Venezia e l’espansione caotica della Terraferma. C’è da chiedersi perché a molte di queste riflessioni non siano state date, a 40 anni di distanza, ancora risposte sufficienti. Ho anch’io verificato, da Assessore all’Urbanistica, come la suddivisione di competenze sul territorio comunale e la frammentazione di interessi e di pareri a volte invalicabili abbiano triturato processi decisionali alimentati
Gigantismo nave da crociera
Paratie mobili del MOSE
per fermare l'acqua
alta del mare in Laguna
dalla sovrapposizione di decine fra Enti, Organismi e Settori Pubblici e Privati che nel fornire contributi ad un continuo dibattito, hanno spesso dato appigli giuridici a difesa di interessi settoriali. Ma la questione è forse più profonda e riguarda il Pensiero sulla Città, la cui visione fin dall’Ottocento, ha condotto ad una serie di Atti che hanno demolito progressivamente il tessuto urbano e sociale del Centro Storico e che è particolarmente visibile nelle aree attorno alla "Testa di ponte" Ferroviaria, Stradale e Marittima e dallo
Proteste a Venezia sul
transito Grandi Navi
Stazione Marittima
al Porto di Venezia
squallido sky-line del Garage al Tronchetto e adiacenze. Tra le grandi questioni urbane quello del passaggio delle Grandi navi da crociera dentro a Venezia, aggiunge altri elementi alle patologie di un modello urbano da ripensare. In queste settimane , su tale questione  sono stati presentati sette diversi progetti all' esame del Ministero delle Infrastrutture. Un tema che muove interessi economici rilevanti per Venezia e per tutto l'Alto Adriatico.
Transito di fronte a
Piazza S.Marco
Porto:Proposta di scavo
canale Contorta-in giallo-
in blu : l'attuale transito
Il Porto sostiene lo scalo alla Marittima e propone lo scavo di un "canale" , il Contorta, profondo dieci metri e largo più di duecento, lungo sette chilometri per collegare il canale dei Petroli con l'attuale stazione marittima. Il prof. d'Alpaos  che è fra i più stimati esperti di idraulica ha espresso, con altri,  contrarietà a tale  scavo che ritiene devastante per la morfologia lagunare. Un secondo progetto presentato da Vtp,conferma lo scalo della Marittima ma attraverso un canale "tangenziale" retrostante all'isola della Giudecca. Un terzo progetto, caldeggiato dal Comune e da alcuni industriali, presentato da uno studio di architettura locale, propone una nuova stazione Marittima a Porto Marghera, lungo due canali industriali esistenti e 
Venezia vista dall'alto
Proposta di Banchine
sul mare Lido di Venezia
con lo scavo di una bretella  per il loro collegamento. In questo progetto
sono presenti poi interventi a terra ad uso congressuale e appartamenti oltre ad approdi per yacht. Tale progetto è osteggiato dal Porto che lo ritiene incompatibile con la commistione del  traffico navale commerciale e  dai Sindacati e Confindustria per il timore che ciò alimenti l'abbandono degli investimenti industriali a Porto Marghera cambiando le finalità urbanistiche su quelle aree.   Quattro altri distinti progetti, presentati da docenti universitari, architetti e società di ingegneria, spostano lo scalo delle navi in mare, fuori della laguna, di fronte all'isola del Lido. In parte propongono una stazione galleggiante formata da banchine poste tra punta Sabbioni e un'isola artificiale creata dai lavori del MOSE; le navi attraccherebbero in un numero variabile tra quattro e sei. Lo studio e le proposte affrontano  anche i modi in cui i
Manifesto Italia Nostra
contro il transito Grandi Navi
Porto Marghera (Venezia)
Cantieri Navali
passeggeri" potrebbero  entrare in laguna su battelli e transitare
guardando la città in modo più compatibile per fare quindi scalo nell'area dell'attuale Marittima che continuerebbe a svolgere un ruolo organizzativo e di porto per natanti di minori dimensioni. In questo caso molti spazi collaterali potrebbero essere riconvertiti ad uso urbano, modificando parte delle aree attorno a S.Marta che a partire dall'Ottocento, in epoca austriaca, furono destinate ad attività portuali. Tra queste proposte ritengo che la migliore soluzione di attracco per le "grandi navi" sarebbe quest'ultima.  Un attracco sul lato del mare con pontili reversibili e compatibili con le necessità, impegnando minori risorse e utilizzando  alcune opere fisse create con il M.O.S.E. Il Porto sul mare fu anche  la convinta visione culturale di uno storico antesignano ambientalista come fu l'architetto

Corriere della Sera: anni '60
Battaglia per Venezia

Indro Montanelli
1909/2001
veneziano Giuseppe Rosa Salva, che fin dagli anni '60 si era battuto con Italia Nostra ed altri, come il  giornalista Indro Montanelli, per la salvezza di Venezia e della sua Laguna.    L'esame degli aspetti tecnici e logistici fisserà anche i destini culturali  per l'intera città. Per questo i progetti di  riconversione delle aree industriali dismesse a Porto Marghera e del 
Canaletto
Navi in riva degli Schiavoni
loro relativo indotto, pur dovendo essere coordinati, propongono piani distinti. Si tratta di questioni che in
Venezia
Zona Marittima
altri casi hanno coinvolto in profondità  l'Hinterland. Da noi si continuano invece a disperdere molte risorse tra aree in concorrenza come avviene tra il progetto di  "Veneto City" a Dolo, con i troppi  Ipermercati fra Mestre, Marcon, Mogliano, Noventa, Spinea,  dove  ciascun Comune lancia proposte urbanistiche che insieme appaiono sovradimensionate e a volte estemporanee.  Ciò lastrica strade irte di ostacoli per la nascente "Area Metropolitana".  Questo interrogativo riguarda anche gli  investimenti che nascono sulla spinta dell'Expo 2015. In altri casi si è assistito,  dopo l'avvenimento, alla caduta dell'investimento economico e finanziario senza che si creassero reti logistiche stabili e ponendo altri problemi alle destinazioni urbanistiche e infrastrutturali.


Venezia XVIII° sec.
Bellotto. Ingresso Canal Grande
Il Porto svolge certamente dei ruoli fondamentali per l'economia non solo di Venezia ma questi obiettivi debbono coincidere con quelli della città e della sua Storia.  C'è quindi la necessità di riportare a soggetto Venezia e la sua Laguna. Significa che si devono ridefinire le prospettive compatibili storicamente e anche legislativamente e che le soluzioni  debbono essere trovate con il più alto livello di conoscenza tecnica e scientifica.  La recente vicenda della proposta edilizia, "calata dall'alto", del "Palais Lumière" di Pierre Cardin, con le contrapposizioni tra Amministratori e una parte di  Pubblica Opinione, fra Circoli e Cittadini, ha già testimoniato che siamo entrati in una sorta di "faglia", una fenditura della Storia, nella quale molti problemi, per le  evidenti difficoltà della politica a riformare se stessa, si sono erroneamente semplificati cercando scorciatoie. 
Venezia.
La Regata Storica  
Nel restringersi a “concetti” che vagano contrapposti sulla laguna, il dibattito viene portato a volte con furbizia tecnica sulle secche delle ideologie, facendo entrare la "Politica" su piani di discussione a cui spesso mancano basi scientifiche certe.  Ma le soluzioni che invece si richiedono anche in nome dell'antica 
Rendering
Palais Lumière
"Potenza" evocativa della città e della sua Storia, dovrebbero delinearsi in ciò che Astengo indicava ancora 40 anni fa.  Esse quindi, non possono che essere guidate dalle relazioni tra le complessità, dove il rispetto per  questo Ambiente,  è parte integrante del dibattito sul futuro di Venezia. 
Post Scriptum:
Questo articolo è stato scritto molte settimane prima che le indagini della Magistratura sulle opere del MOSE e sui lavori, aprissero una finestra desolante su quanto avvenuto. Ora il Governo dovrà assumere delle decisioni che non ripetano le scelte fin qui foriere di strappi e di forzature tra interessi economici che sembrano contrapposti. Le condizioni per lanciare un grande piano di trasformazione urbana e ambientale che sia di riqualificazione dell'economia della città, ci sono e a me appaiono serie e circostanziate. Ma come spesso è accaduto, alla Politica non piacciono le soluzioni più intelligenti ma quelle che creano un consenso sul breve dei settori economici che contano. E' in parte inevitabile che sia così solo quando essa perde il senso della propria natura e resta prigioniera delle proprie paure e carenze. Non vorrei anche delle proprie incompetenze. D'altra parte i timori espressi da Giovanni Astengo sono ancora là a dimostralo. 


Venezia: 
"Vaporetto" in transito

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Nave da crociera Costa Fortuna
La Nave da crociera Costa Fortuna , ad esempio, che è del 2003, ha queste caratteristiche: Stazza di 102.587 tonnellate. Misura 272,20 metri di lunghezza, 66 metri di altezza, 35,50 di larghezza. Ha un pescaggio di 8,20 metri. E' formata da 17 ponti, con 1358 cabine e 1027 uomini di equipaggio. Può ospitare fino a 3470 passeggeri.  



Venezia:  inizi del '900
transito in bacino di 

un piroscafo
Altre Grandi Navi da Crociera sono in mare e in cantiere con  dimensioni ben maggiori:  oltre i 300 metri di lunghezza e stazza lorda da 150.000 ad oltre 200 mila Tonn. ed altezze superiori ai 70 metri... Movimentano una domanda in crescita. Venezia si  è collocata  nel 2013 al 2° posto in Italia, dopo Civitavecchia, per attività crocieristica.
Questi alcuni dati sul numero di passeggeri nello scalo di Venezia nell'anno 2013:  totale di 2.073.953 passeggeri così suddivisi:  1.815.823 giunti con navi da crociera (n.568) + 138.648 con navi traghetto (n.213) + 92.984 con Aliscafi (n.334) + 26.498 con navi fluviali (n.130). Nei porti italiani transita il 30% del traffico crocieristico del Mediterraneo.


Nave Costa Diadema :
In costruzione alla Fincantieri di Porto Marghera
entrerà in servizio nel novembre 2014. Lunghezza di 306 metri
altezza di 69 metri, larghezza di m. 37,19 e 132.500 Tsl

Il Galeone. Tra le più grandi Navi presenti
un tempo a Venezia :
Dimensioni: Lunghezza 47 metri
Larghezza 7,47 pescaggio m 2,30
Tonnellate circa 2.000

Galea veneziana sec. XIII°
Francesco Guardi (1712/1793) : il Bucintoro
Venezia XVIII° sec. navi nel Bacino di S.Marco
Quadro di Navi nella Battaglia di Lepanto
di Paolo Veronese












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