lunedì 10 marzo 2014

LA STRADA ANTICA


LA STRADA ANTICA                      di Gianfranco Vecchiato

Resti della via Annia
Nel 131 a.C. il Pretore romano Tito Annio Rufo costruì la via Annia che da lui prese  il nome. Collegava Hatria (Adria) ad Altino, a Iulia Concordia  ed Aquileia. Passando accanto alla laguna veneta  incrociava ad  Altino un'altra importante arteria:  la via Claudia Augusta lunga circa 518 chilometri. Scavalcava le Alpi e giungeva sulle rive del Danubio. Il declino di molte strade avvenne in seguito alle invasioni barbariche, all'abbandono delle città ed alle  modifiche morfologiche di alvei fluviali e della  laguna. L'importanza delle strade per ragioni militari e commerciali era ben nota all'antica Roma che  su di esse  basava la strategia di difesa e di controllo del vasto Impero. Nella parte orientale dell'Italia c'erano diverse città. Tra queste Iulia Concordia che  era
In rosso la via Annia
Le invasioni degli Unni 
L'Italia di Augusto 
  importante sede di produzione degli armamenti e in particolare delle "saggitae" e cioè delle frecce, le "pallottole"
degli antichi eserciti e  Aquileia  che era la maggiore città della X^ Regio "Venetia et Histria". Altinum che era già abitata da paleoveneti, fu fondamentale per la colonizzazione  delle isole lagunari e in particolare di Torcello. Dotata di "Porto", di Basilica, di Anfiteatro, con palazzi, ville e  floridi commerci e collocata in una posizione strategica nell'alto Adriatico, dove con eserciti stanziali si controllava il delicato confine in direzione del Danubio e verso i Balcani. In quel periodo sulle isole
Torcello
Torcello: Chiesa di S.Fosca
lagunari, come evidenziò una importante ricerca dell'urbanista Wladimiro Dorigo, erano presenti , assieme ai villaggi di pescatori, ville romane e insediamenti stabili, inseriti  in parte in un "reticolo" che già caratterizzava topograficamente l'area del "graticolato" romano, ancora visibile nelle campagne fra Mirano e Padova. Queste aree agricole  suddivise in  quadrati di 710 metri di lato erano poi ripartite in poderi  date sovente ai legionari per i loro meriti di servizio. Al riparo dalle devastazioni dei barbari che  nel declinare dell'Impero misero a ferro e fuoco tutte le città di terra, crebbe  l'importanza dell'isola di Torcello, la più vicina ad Altino, dove si rifugiarono in massa gli abitanti in fuga con l'irrompere degli Unni nel III° secolo d.C.  Furono i mattoni e le pietre tolte da  Altino ad essere usate per costruire nuovi nuclei abitati in laguna. Per secoli Altino fu usata come  una "cava" lapidea e lentamente si spense. Nel frattempo le isole lagunari rimasero sotto il controllo militare e politico Bizantino e a Torcello, dopo l'ascesa del regno Longobardo, si trasferì la sede del governo in uno degli ultimi lembi  rimasti sotto il controllo dell'Impero d'Oriente.  Secoli tumultuosi e complessi portarono a ricomporre un nuovo sistema economico e sociale. Nel 639 fu edificata la cattedrale a Torcello e  si svilupparono altri abitati nelle isole lagunari di Mazzorbo, Burano, Ammiana e Costanziaco.
Torcello Il leggendario
trono di "Attila"
Attuale Museo di Altino
Iniziò allora la storia straordinaria di quella che si sarebbe chiamata Venezia. Con il commercio navale attraverso l'Adriatico aumentò il numero degli abitanti. La Chiesa di S.Fosca a Torcello affiancò nel XI° secolo la Cattedrale e si sviluppò un centro per la lavorazione della lana che rimase il più importante di Venezia fino al XIV° secolo. Torcello aveva allora una sua autonomia amministrativa, retta da due Consigli, affiancati da un "Gastaldo" ducale e poi da un Podestà. Di tanto passato oggi restano solo i monumenti. La popolazione stanziale è ridotta a poche decine di persone. Visitata da turisti che fotografano una silente bellezza, spesso senza coglierne l'essenza, appare come dimenticata nel  profondo della storia. Anche la vicina Altino è scarsamente frequentata. Gli aratri meccanici affondarono nelle campagne i loro artigli  ai tempi delle grandi bonifiche tra la fine del XIX° secolo e nel primo '900, rivoltando e spezzando  insieme al terreno a volte anfore, reperti antichi, tombe sparse sulle campagne dell'antica città romana. Gli scavi procedono tutt'ora a rilento, per ragioni economiche.
Statua rinvenuta
ad Altino
 Il resto delle aree è delimitato ed in mano ai posteri. Il sottosuolo nasconde ancora molte sorprese di quella antica civiltà.
Concordia Sagittaria
Da tempo si discute sull'importanza di creare un Parco Archeologico  dato che Altinum  si espandeva su più di 70 ettari.  Si discute anche dei milioni di turisti e passeggeri in transito verso le spiagge , verso Venezia o  nel vicino aereoporto internazionale "Marco Polo", a pochi chilometri di distanza. 
Molti viaggiatori potrebbero essere indotti a visitarla invece di  restare  in inutile attesa nelle sale di aspetto a guardare nel vuoto. 
L'attuale piccolo Museo ha una superficie di
soli 180 mq, dove sono esposti circa 3.000 reperti.
Modello di case
nell'antichità romana

Immagine di una antica
via urbana di commercio
Altri 30mila giacciono in magazzini. Il complesso è sorto nel 1960  su progetto dell'architetto Ferdinando Forlati  con il contributo della Soprintendenza Archeologica di Venezia e  del Conte Marcello proprietario dei terreni agricoli circostanti, ed ha svolto un ruolo di testimonianza. Tuttavia si avvicina lentamente  il momento dell'apertura del "Nuovo" Museo che avrà una superficie dieci volte maggiore dell'esistente e che sotto il controllo del Ministero dei Beni Archeologici e Culturali, sta trasformando due preesistenti edifici rurali acquisiti nel 1984 nella nuova struttura. L'utilizzo di fondi europei per lo sviluppo regionale ha consentito di avanzare con i lavori ma resta il tema di riorganizzare un turismo culturale e di fare sistema in modo diverso dal presente.
Aquileia. Rovine romane
Concordia Sagittaria
Reperti romani
Per questo il costituendo Parco Archeologico dell'Alto Adriatico, si inserirà 
nella valorizzazione degli antichi itinerari sul bordo della laguna. Progetti che  però confliggono  con altre idee di  "sviluppo" della zona, compreso quello di una seconda pista per la futura espansione dello scalo aereo. Marco Valerio Marziale poeta romano del I° secolo d.C. così descriveva l'antica Altino: " O spiagge di Altino emule di quelle di Baia...
Aquileia reperto romano
Torcello:
Ponte del diavolo
voi sarete il  luogo di riposo ed il rifugio della mia vecchiaia se  mi sarà dato di decidere dove vivere in ozio". Sedici secoli dopo  non abbiamo ancora riscoperto pienamente l'identità di questa antica città.  Ad una immagine scattata dal satellite qualche anno fa, durante una estate particolarmente arida, si pervenne ad una chiara  "radiografia" dell'area urbana dell'antica Altino, dove erano visibili il "Foro", l'Anfiteatro, le strade di passaggio. Si è per un periodo risollevato l'interesse per quella città sepolta. Sono molti anni che Associazioni culturali e circoli che si ispirano ad Altino, ne mantengono vivo il dibattito e la memoria. Tuttavia centinaia di architetti che abitano nelle adiacenti città di Mestre e di Venezia, le stesse due importanti Università di Venezia, avrebbero fin qui potuto occuparsi in modo più incisivo di tale retaggio.
Pietra Miliare
 
Altino 2014
Nuovo Museo Archeologico
Esistono molte pubblicazioni e anche tesi di laurea ma  nel ripensare alla qualità degli investimenti,  la valorizzazione di questi "giacimenti" culturali potrebbe impiegare molti laureati e  riqualificare in modo diverso il territorio.  La strada attuale che sfiora l'antico tracciato, porta con sè segni di avvenimenti millenari e persone in distratto transito e in
fuga dalla storia. Forse una sosta qui porterebbe molti a riflettere su quale sia la nostra mèta e il nostro destino. A molti pare che non interessi il passato. E mentre lo pensano o lo dicono, non si accorgono che anch'essi ne fanno già parte.
Altino 2014
Nuovo Museo Archeologico



Altino. 2014
Nuovo Museo Archeologico


      










                                            POST SCRIPTUM : 
                           MUSEI ARCHEOLOGICI 



Possagno.
Gipsoteca
Arch.Carlo Scarpa 
Verona. Museo Castelvecchio
Arch.Carlo Scarpa
Tra gli interventi museografici più interessanti nel Veneto e d'Europa, figura il Museo di Castelvecchio a Verona. L'intervento fondamentale di Carlo Scarpa, che lo eseguì in un periodo progressivo dal 1958 al 1974, seguendo l'espansione delle trenta sale museali e dei reperti che raccolgono sculture, pitture, ceramiche, 
Possagno. Gipsoteca Canova
1955/1957
Arch.Carlo Scarpa
miniature... è collocato dentro alla fortezza scaligera che era stata pesantemente danneggiata durante i bombardamenti sulla città nel 1944/1945.Gli interventi di Carlo Scarpa raggiungono formidabili risultati espositivi e costituiscono un esempio tra i più rilevanti dell'apporto del contemporaneo con la storia. 
Verona.Museo Castelvecchio
Arch.Carlo Scarpa
Scarpa ha lasciato testimonianza feconda del suo stile e delle sue qualità anche a Possagno, nella Gipsoteca del Canova che raccoglie ed espone sculture filtrate nella luce e nell'essenzialità dello spazio espositivo. 

Verona 


Verona. Museo Castelvecchio oggi



Verona. Castelvecchio nel 1945


                       


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Nimes (Francia) Arch. N.Foster
Museo Carrè d'Art 1993

Il progetto della Carré d'Art , anno 1993, dell'architetto  britannico  Norman Foster è divenuto famoso a Nimes (Francia) perchè realizzato accanto alla Maison Carré , tempio romano del I° sec. a.C. nel centro storico della città.  L'edificio in acciaio, vetro e cemento ospita un museo di arte contemporanea e segue nella partitura l'antico schema di epoca romana con pronao e linee rette. Le opere di architettura moderna sono spesso al centro di dibattiti quando  operano  contaminazioni propositive fra retaggio antico e trasformazioni urbane.
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Roma. Museo Ara Pacis 2006
Arch. Richard Meyer 
Roma Museo Ara Pacis  2006
Arch.Richard Meyer
Roma Museo Ara Pacis 2006
Arch.Richard Meyer

Il progetto del Museo dell'Ara Pacis a Roma, inaugurato nel 2006, opera dell'architetto Richard Meyer è stato al centro di reazioni contrastanti sia nelle lodi che nelle critiche. Indubbiamente l'effetto del contenitore sovrasta il contenuto  che è  l'Ara Pacis, uno tra  gli elementi archeologici più importanti  dell'epoca augustea. Datato 9.a.C. l'altare fu voluto dall'imperatore  Augusto; è dedicato alla Dea della Pace per celebrare la "pax romana" . L'altare  era collocato in Campo Marzio.
Questo intervento  nel centro storico di Roma è  l'architettura  più recente realizzata dopo le trasformazioni degli anni '30  avvenute nell'epoca fascista. 
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Il Museo dell'Acropoli di Atene di : 
Bernard Tschumi (Losanna 1944 -)e Michael Photiadis & Associates Architects. Anno 2009
Costruito su tre livelli e con un orientamento che segue la griglia urbana di Atene. L'ultimo livello è ruotato in asse con la posizione della retrostante visione del Partenone.
E' giudicata  tra le più interessanti architetture museali contemporanee nel settore della esposizione archeologica.

                                         


                                                 

                                     













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