domenica 2 marzo 2014

SIMBOLI E ORNATO

SIMBOLI E ORNATO                                   di Gianfranco Vecchiato


A.Loos
Vienna: Adolf Loos 1905
Michaelerplatz
Adolf Loos è stato definito il "Robespierre" dell'architettura. Anticipatore del razionalismo,era contro l'ornamento e altre decorazioni e quindi contro il potere delle Accademie. Nel 1908 pubblicò  un saggio dal titolo:"Ornament und Verbrechen" (Ornamento e Delitto) in cui polemizzava  con altri artisti, in particolare con Josef Hoffmann  che  a Vienna  faceva parte del movimento della "Secessione" a cui aveva inizialmente egli stesso aderito. Dopo un periodo di permanenza negli Stati Uniti, dove apprezzò e studiò  le opere dell'architetto Louis Sullivan e la cultura americana, ritornò in Europa dove sostenne fino alla sua morte a Vienna, nel 1933,  anno dell'avvento di Hitler al potere, l'idea che  l'architettura moderna dovesse basarsi su forme pure e fidando su se stessa. Nel 1905 progettò a Vienna nella Michaelerplatz, un edificio senza decori, denominato oggi "Looshaus".  Era un progetto esteticamente "rivoluzionario" ubicato nel centro della città, di fronte al Palazzo Imperiale. L'Imperatore Francesco Giuseppe, pur accettando l'autorizzazione della Commissione di Vienna, mantenne l'opinione che l'edificio fosse uno scandalo e  in segno di dissenso, fece chiudere le imposte alle finestre del suo palazzo su quel lato. Pensandoci, questo fatto ancora insegna alcune cose:  il rispetto per la divisione dei poteri e delle competenze, a cui anche l'Imperatore d'Austria si sottopose; l'autonomia della
Vienna Villa Steiner 1910
Arch. A. Loos

A.Loos . Villa Muller
 Commissione di Vienna che giudicò il progetto;  la coerenza intellettuale dell'architetto che non rinunciò alla sua idea;  il coraggio della Committenza che svolse il suo ruolo. Quell'edificio viene ancora fotografato e regge il rapporto con la storia. Lo spirito inquieto di Loos sarebbe però certamente stimolato da molti cambiamenti urbani ed architettonici malamente ispirati dalle idee del "movimento moderno".
Una teoria che è stata spesso deformata per forme di "speculazione " che non hanno diritto a definirsi architetture.  Edifici lineari, tetti piani, nessun ornamento e decorazione, sono diventati troppo spesso un vocabolario di banalità. 
Arch.G.De Finetti
In Italia l'architetto milanese Giuseppe De Finetti, scomparso nel 1952 , che fu allievo di Adolf Loos, mantenne riserve sull' idea "razionalista". Ma più che all'architettura De Finetti diede un contributo importante al dibattito urbanistico. Scriveva: " ...Non bisogna cedere alla tentazione di  lasciarsi prendere la mano da uomini di affari che commerciano il denaro facendolo sempre con furia e gloriandosi della velocità della loro azione e del loro successo ma sciupando la civiltà del domani. Questi realizzatori balzeranno alla ribalta alla prima occasione per bandire programmi mirabolanti e semplicistici, a chiedere libero campo alle loro imprese, a 
Arch.Viollet Le Duc
battersi per il sistema pur di fare, perchè il tempo stringe e la necessità è grande...". E' stato come Loos un architetto "controcorrente". E forse debbono qualche merito ad un architetto francese come   Eugène Viollet Le Duc, (1814/1878) che raccolse opposti giudizi durante la sua carriera. Divenuto famoso per i 
Parigi: Notre Dame
E.Viollet Le Duc
restauri di edifici medioevali e in particolare di Notre-Dame a Parigi, ebbe il merito di aprire un dibattito  sul tema del "restauro" e dell'architettura, che oggi si ritiene abbia germinato lo spirito del "Modernismo". Secondo Le Duc " restaurare una costruzione  significava " ristabilirla in uno stato completo che poteva anche non essere mai esistita fino a quel momento". 
Su tali principi modificò molti 
monumenti ma li portò anche alla loro salvezza. Solo in anni 
Simboli. Porta di Brandeburgo
Ferrara. Sec. XII°
Cattedrale S.Giorgio
Protiro con Ippogrifi

recenti i giudizi negativi su di lui sono stati riconsiderati. 
Grande teorico, sosteneva l'utilizzo "onesto" dei materiali e il loro rapporto tra forme e funzioni in architettura e introdusse nell'arte del restauro nuove tecniche come l'armatura mascherata nelle murature.  In questo fu precursore di molte idee del novecento. Confesso che nel rileggere i dibattiti di quelle generazioni, mi sembra a volte che i contemporanei facciano una magra figura. In architettura i Simboli  sono stati presenti fin da epoche remote essendo stati  utilizzati per mezzo della pittura e della scultura,come espressioni di linguaggio. Hanno illustrato le sacre scritture nelle vetrate delle chiese o sulle loro facciate, sui pavimenti, sulle navate,quando gran parte della popolazione non sapeva leggere; hanno rappresentato il "potere" amministrativo e legislativo; hanno pubblicizzato prodotti commerciali; hanno abbellito
Venezia/Mestre 1996 
Edificio Multifunzionale
spazi urbani e  ricordato illustri cittadini.
In molti casi la loro funzione è collegata alle tradizioni storiche di comunità e territori. Io 
Edificio Multifunzionale
  
Simboli: La memoria del luogo
Venezia: Il Teatro del Mondo 1979
Arch. Aldo Rossi
stesso mi sono trovato a dover ragionare su questo. In un progetto degli anni '90  ho inserito in un edificio un dipinto e una altana come simboli alla storicità di quel luogo. Tra gli esempi del dibattito di trent'anni fa, si  ricorda "Il Teatro del Mondo" dell''architetto Aldo Rossi che nel 1979, in occasione della Biennale di Venezia, propose una architettura galleggiante, simbolica, forte, magica ed estemporanea.  Una libera idea evocativa, com'era nell'esperienza del grande architetto. Smontato nel 1981, il progetto è stato poi ricostruito nel 2004 a Genova.  Bisogna riconoscere che il lungo veto all'utilizzo di forme espressive tratte da pittura e scultura è stata anche motivo di impoverimento  per l'architettura del secolo scorso, ben sapendo come  diverse forme d'arte abbiano contribuito a dare nel tempo e con misura, un risultato coerente alle trasformazioni sociali e culturali. Di Adolf Loos  e del carattere tagliente della sua contestazione: "L'evoluzione della civiltà è sinonimo dell'eliminazione dell'ornamento dall'oggetto d'uso", possiamo trarre  la coerenza del suo messaggio. Ma ad ottant'anni dalla sua morte e immersi nella "globalizzazione" , sappiamo che all'evoluzione della civiltà  serviranno molti strumenti complessi per più culture. Loos ha aperto lo squarcio dentro a cui abbiamo parlato con lingue nuove e visto orizzonti diversi tormentati dal dubbio della ricerca.

Genova.
Ricostruzione
Venezia: Il Teatro del Mondo



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Piet Mondrian
Arch.Gerrit Rietveld
Nel 1917 nasce in Olanda il movimento De Stijl o del "neoplasticismo"  che avrà sia nell'arredamento che in architettura esempi rimasti nella storia del '900. I segni  intrecciano l'arte e l'architettura tra forme e colori. E' una tra le maggiori espressioni della corrente astratta che avrà in Piet Mondrian uno tra i massimi esponenti del movimento.
Gerrit Thomas Rietveld e Pieter Oud furono tra gli architetti più noti di De Stijl in Olanda.
Casa Schroder- Utrecht 1924
Arch.Gerrit T. Rietveld
(1888/1964
Rotterdam 1925
Caffè de Unie
Arch.Pieter Oud
(1890/1963)










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