venerdì 14 marzo 2014

A MISURA D'UOMO


A MISURA D'UOMO                                   di Gianfranco Vecchiato

Ferrara. Piazza Ariostea
A misura d'uomo.  Si dice di una città o di un luogo dove gli spazi di relazione sono  funzionali ai bisogni delle  persone. Dove la qualità dell'aria e dell'acqua, l' equilibrio tra edifici e spazi vuoti, le piazze, i  giardini,  i servizi,  l' assenza di barriere architettoniche, la facilità di movimenti pedonali e veicolari, sono uniti  da un "collante" sociale di solidarietà che crea una vera "comunità". E' difficile ma proprio per questo  anche in passato si cercavano regole su cui fondare i connotati della "bellezza" e della "armonia". Leonardo da Vinci e architetti come Leon Battista Alberti e altri
L'Uomo Vitruviano
(Sezione Aurea)
Leonardo da Vinci
uomini del Rinascimento, cercarono di trovare con la geometria e la matematica, le proporzioni ideali che dal corpo umano, si trasferissero nell'estetica, nell'arte e nell'architettura. Vitruvio nel suo trattato "De Architectura" aveva studiato le proporzioni secondo un numero aureo scrivendo: "... Il centro del corpo umano è inoltre per natura l'ombelico; infatti se si sdraia un uomo sul dorso, mani e piedi allargati, e si punta un compasso sull'ombelico, si toccherà tangenzialmente, descrivendo un cerchio, l'estremità delle dita delle sue mani e dei suoi piedi..."La Sezione Aurea ha avuto una storia lunga e importante nell'arte ed in architettura e anche nello studio delle scienze naturali. Nel '900 fu Le Corbusier a ritornare sul tema, con la creazione del "Modulor",  il"modulo d'oro",  indicando un sistema su cui basare le proporzioni degli spazi della vita umana con l'obiettivo di creare uno standard armonico e funzionale alle attività quotidiane.
Il Modulor- 1946/1955
Arch. Le Corbusier
Il sistema "Modulor" del 1946 seguito dal Modulor 2 del 1955, Egli lo applicò in alcuni suoi progetti, come nella città di Chandigarh in India e nella Unité d'Habitation a Marsiglia. Questi obiettivi, pur affascinanti,  non trovarono  seguito per i problemi che il sistema non risolveva. I critici trovarono arbitraria l'indicazione dell'altezza della figura, la non considerazione delle misure del corpo femminile, la difficoltà di tradurre le misurazioni dentro alle varietà di spazi abitati, etc. Il Modulor rimane tuttavia uno strumento di grande interesse che potrebbe ancora essere affinato. Nel corso del Novecento molti altri studi teorici in campo urbanistico ed artistico hanno avuto ricadute importanti sul piano realizzativo. Mostre e dibattiti  ritornano periodicamente su questo tema perchè ogni azione territoriale si espone ad analisi e ad osservazioni critiche. Le nuove aggregazioni edilizie, le norme in vigore, la formazione dei tecnici e le esigenze della Committenza, perseguono a parole, la finalità di ottenere ambienti "a misura d'uomo". In realtà ciascuno
Marsiglia 1952.
Unité d'Habitation
Arch.Le Corbusier
Venezia
potrà dare la sua  risposta. Io credo che ciò avvenga molto raramente e che  il peggioramento qualitativo degli investimenti sia stato messo ancor più in evidenza dalla crisi finanziaria e immobiliare. Appare più facile avvicinarsi all'equilibrio
tra forme e funzioni negli antichi centri storici, costruiti con un naturale e diverso uso tra architetture,  materiali, spazi di relazione. Anch'essi trovano un limite a volte nelle barriere architettoniche e nelle esigenze attuali di risparmio energetico. Ma a questo le nuove tecnologie forniscono soluzioni adeguate. Con l'allargamento delle zone pedonali i centri storici hanno riacquistato parte delle loro perdute fisionomie, recuperando  le piazze, pensate per i mercati e la sosta, ai parcheggi a cielo aperto che stravolgevano le loro originarie funzioni.
Si tratta di un lento cambiamento culturale che procede con alterne vicende. I negozi e le attività commerciali,  indispensabili per vivificare e qualificare le funzioni dei centri storici, attraverso diversità  merceologiche dovrebbero non temere il  confronto  con gli ipermercati, tanto sono diversi per qualità urbana. Accade invece  al contrario che la presenza di ampi parcheggi
Treviso.
Calle delle Beccherie
  Padova
Piazza delle Erbe

gratuiti, di linee di trasporto pubblico, di offerte ampie e concentrate, ha trasferito in queste zone una crescente domanda che non è più attratta dai centri città. I costi della sosta, le difficoltà di transito, i divieti alla circolazione, hanno finito per far cambiare abitudini a
migliaia di persone in pochi anni. Una idea diversa di territorio si è fatta strada nei fatti. In diversi casi le città sono apparse ostili al mezzo
privato;  è mancata l'offerta di trasporti pubblici
Bassano del Grappa.
Il Fiume Brenta dal Ponte

alternativi;  è venuta meno la motivazione per camminare in zone fattesi insicure,
spesso svuotate, prive di attrattiva. Eppure i centri storici sono ritenuti dei naturali mercati per storia e vocazione. Senza un commercio di qualità le
Treviso
Ferrara.
Palazzo dei Diamanti
strade restano vuote.  Bisogna ridurre i costi fiscali alle attività di commercio di qualità, avere una visione diversa dell'uso del suolo e una  coerenza con il sistema urbano che ha prodotto nel tempo i diversi caratteri dei luoghi. Musei, Cinema,  Ristoranti, Biblioteche, Negozi di abbigliamento, di alimentari, di servizi alla persona, di farmacie, di panifici, di giornalai, fiorai, macellerie, arredamento... Sono questi i negozi che sono gradualmente  scomparsi in pochi anni e che spesso non sono più stati sostituiti. Quando le vetrine sono vuote, le strade sono buie, le previsioni urbanistiche non si realizzano e le strade si spengono. Mentre nei centri commerciali cresce una visione artificiale e banale del tempo e delle funzioni, si lotta nei centri urbani per avere dai Comuni attenzioni e soluzioni realmente alternative. Può essere utile che  gruppi di lavoro  integrati, con il Medico, lo Psicologo e il Sociologo, l'Architetto, l'Urbanista, l'Imprenditore, l'Artigiano, il Commerciante, il Legale, il "Gruppo di ascolto" di cittadini e di associazioni, ragionino insieme alle Autorità  sugli effetti dei cambiamenti del territorio.
E' ad esempio la storia


Mestre. (Venezia)
Squilibri edilizi anni '60/'80
tormentata dell'area di "Altobello" , un quartiere di Mestre, vicino a
New York. 2013
Arch. Libeskind & C.
One Worl Trade Center
Venezia.  Un'area un tempo emarginata e dequalificata, che dopo incontri, proposte, piani integrati, faticose mediazioni, sta uscendo
positivamente dall'anonimato. Sono molti i casi simili. Nella stessa New York si è aperto un grande confronto pubblico fra i cittadini nella fase preliminare di decisione sulla ricostruzione nell'area"Ground Zero". E' stata
una esperienza collettiva, sentita ed
 appassionante. Questo porta a migliorare i rapporti con il nostro habitat.
Ma specialmente bisogna apprendere anche dal passato e dalla migliore cultura del nostro tempo.  La "misura d'uomo" parte dall'interno di noi stessi e poi si trasferisce e si trasmette nelle cose.
Mestre. Altobello 2014
Una rigenerazione urbana
 E' ciò che James Hillman nel suo libro "Politica della bellezza" scriveva  nel 1999: "...Se noi cittadini non facciamo caso all'assalto del brutto, restiamo psichicamente ottusi, ma siamo ancora affidabilmente funzionali come lavoratori e come consumatori, nella convinzione errata che le nostre sofferenze
personali abbiano la loro origine nelle nostre relazioni... dai rapporti umani del passato e non dalle violenze che il nostro istinto estetico riceve dal presente..." E ancora : "...Se non ci battiamo in favore del nostro senso estetico, quel  velo funebre che è la conformità
ottundente, finirà per togliere ogni forza al nostro linguaggio, al nostro
Mestre.Altobello 2014
Nuovo Arredo Urbano
Barcellona. Mercato S.Caterina
Arch. Miralles/Tagliabue
cibo, ai luoghi dove lavoriamo, alle strade delle nostre citta'...  Sono fermamente convinto, conclude Hillman,  che se i cittadini si rendessero conto della loro fame di bellezza, ci sarebbe ribellione per le strade. Non è stata forse l'estetica ad abbattere il Muro di Berlino e ad aprire la Cina? Non il consumismo e i gadget dell'Occidente, come ci viene raccontato, ma la musica, il colore, la moda, le scarpe, le stoffe, i film, il ballo, le parole delle canzoni, la forma delle automobili. La risposta estetica conduce all'azione  politica, diventa azione politica, è azione politica".

Ferrara.  Piazza a "misura d'uomo"
Padova. Piazza a "misura d'uomo"




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