martedì 20 maggio 2014

IL DETTAGLIO

IL DETTAGLIO                          di Gianfranco Vecchiato


Francobollo commemorativo
Ludwig Mies van der Rohe
Gustave Flaubert (1821/1880) in un passaggio del romanzo "Madame Bovary", scrive che "Dio sta nei dettagli! . Lo stesso
concetto fu ripreso 50 anni dopo dall'architetto Ludwig Mies
van der Rohe, (1886/1969), uno dei Maestri del "Movimento Moderno" del Novecento : "God is the details". Il Padiglione tedesco a Barcellona da Lui progettato nel 1929,per la Esposizione Universale in quella città, smantellato e poi ricostruito tra il 1983-86, riassume le sue tesi: pianta libera, frantumazione dell'involucro murario ed apertura fra esterno ed interno di una casa. Rappresentava la nuova Germania culturalmente all'avanguardia, democratica e moderna. Per questo Mies van der Rohe pose in primo piano i dettagli e i loro effetti visivi che diventavano i protagonisti dell'opera architettonica.

Ma anche nella letteratura come nell'arte i dettagli sono stati gli elementi di introspezione dell'essenziale.  Tra gli aforismi di Flaubert, se ne incontra uno dedicato agli "architetti" : "Sono tutti degli imbecilli. Dimenticano sempre nei loro progetti la scala!". Gli "Imbecilli", aggiungeva,  sono poi " quelli che non la pensano come noi ! " Il grande scrittore amava scombinare il "bon-ton" tradizionale e borghese e rompere dei tabù. Questo spirito animava anche le diverse tesi degli architetti del Bauhaus  quando riflettevano sulla società. Nella Scienza le ricerche sulle origini dell'Universo e della vita seguono  metodi di lavoro e di analisi che sondano tra gli infiniti dettagli le nostre ragioni di  conoscenza. 
Arch. Ludwig Mies van der Rohe 1886/1969
Padiglione  a Barcellona 1929
Ricostruito tra il 1983/ 1986
Una tra le più recenti scoperte  è quel "bosone di Higgs", elemento presente nella materia oscura dell'Universo, che il fisico britannico Peter Higgs, aveva già teorizzato nel 1964. Per questo nel 2013 gli è stato conferito il premio Nobel. La Scienza e le Arti sono state a lungo appaiate nella cultura raggiungendo l'apice nell'uomo del Rinascimento. La complessità degli studi, la metodologia, gli strumenti hanno poi separato questi mondi ma lasciando al "dettaglio" la funzione di un loro collante teoretico. Questo secolo aprirà nuovi orizzonti: si sta arrivando alla creazione di un DNA artificiale, alla riproduzione di esseri viventi, alla creazione di organi artificiali di ricambio per il corpo umano, a menti pensanti artificiali sempre più perfezionate e potenti. La ricerca sperimenta armi batteriologiche, crea insetti meccanici utili se usati a scopi civili e distruttivi per scopi militari. Si ipotizzano  mezzi pensati un tempo solo dalla fantascienza. Questo necessita di codici etici e di superiori principi perché nella sua evoluzione ora l'uomo ha creato sistemi che lo possono sovrastare, con gravi rischi per la qualità della sua stessa sopravvivenza. 
Arch. L.Mies van der Rohe
Interno Padiglione a Barcellona
Si comprende allora che un "dettaglio" ha di fronte diversi destini. L'intellettuale ha preceduto sul  campo il metodo scientifico o lo ha accompagnato. L'Architettura ha ripensato il valore del vuoto sul pieno e il rapporto  Spazio /Tempo nell'epoca in cui la Fisica si apriva nel '900 a grandi scoperte. Per "rigenerare" i territori e usare un "metodo" simile a quello scientifico, non è però sufficiente mettere assieme  dei dettagli, bisogna avere un obiettivo finale da perseguire, una adeguata legislazione tecnica e amministrativa, formazioni professionali, una cultura generale che crei e ridistribuisca le risorse finanziarie e difenda i valori ambientali, che conosca nei "dettagli" i territori e le memorie del loro passato. Questo si coglie come una urgenza nell'era della globalizzazione dove il concetto di "dettaglio" crea scompiglio perché non si omologa culturalmente. Al "dettaglio" sono state affidate, nella saggezza popolare, diverse virtù e incerti destini.  Così una antica cantilena, partendo da un chiodo, racconta l'importanza del "dettaglio" : 
Rouen
Casa di G. Flaubert

"Mancando un chiodo si perse un ferro di cavallo; mancando un ferro di cavallo si perse un cavallo; mancando un cavallo si perse un cavaliere; mancando un cavaliere si perse la battaglia; perdendo la battaglia si perse il regno. "  Aveva quindi ragione Flaubert: "Dio sta nei dettagli ! " A volte anche il Male sta nei dettagli. C'è una massima del filosofo tedesco  Ludwig Feuerbach (1804 /1872) che riassume questa dicotomia e che riflette: "l'Uomo afferma in Dio ciò che nega in se stesso".   
I "dettagli" dell'Universo

  



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