lunedì 13 ottobre 2014

LA TRINCEA

LA TRINCEA                       di Gianfranco Vecchiato

Ufficiale Italiano
Al Fronte anno 1918
Villa Contarini/Camerini  si staglia maestosa sullo sfondo di una piazza  che pare abbracciarla con il suo doppio portico a  colonne. E' il secolo XVI° e  l'architettura di Andrea Palladio  che si presentano con serena grandezza a Piazzola sul Brenta vicino a  Padova. Il luogo riserva altre testimonianze di rilievo:  il recupero urbanistico ed edilizio  del complesso industriale dove si lavorava la juta  risalente ai primi anni del novecento. Creato dall'industriale  Paolo Camerini, le  fabbriche e  le case operaie divennero un importante distretto industriale del Veneto. La Juta arrivava da Calcutta via mare al porto di Venezia. Nel 1926 la fabbrica possedeva 300 telai ed una manodopera di oltre 1100 persone. Dopo la crisi che colpì il settore all'inizio degli anni '30   lo stabilimento riprese la produzione nel 1935 e a fasi alterne giunse quindi a definitiva chiusura nel 1978.
Trincee sul monte Grappa
L'area che era tagliata da  un canale per le necessità industriali, divenne un relitto inaccessibile. Solo in anni recenti un piano di recupero urbanistico integrale  ne ha mutato la destinazione in spazi residenziali e commerciali,  salvaguardando le tipologie e i materiali costruttivi. Sono state salvate la grande ciminiera, riproposte le tracce delle traversine dove arrivavano i carri ferroviari, recuperati i mattoni a vista delle case operaie e della fabbrica, alcune colonne in ghisa ed il pavimento in pietra delle officine, inserite residenze in aree verdi di completamento, riaperta all'uso una parte centrale del Comune, vicino alla storica Villa.
Il progetto dell'architetto Adriano Verdi con Valentina Gambelli ed altri, iniziato nel 2001 ha ottenuto per la sua forza espressiva, il premio Piccinato nel 2004.
Bassano del Grappa /Ponte degli Alpini
Nella Villa Contarini, di proprietà della Regione, si svolgono frequenti manifestazioni. In occasione del centenario della Grande Guerra,  ha ospitato alcune iniziative: filmati, canti, rappresentazioni, racconti. Nei filmati, alcuni inediti per l'Italia, ripresi dagli americani nel 1918, c'erano le immagini dei giorni della vittoria sul fronte italiano. Soldati in marcia fra materiali abbandonati dall'esercito austriaco in rotta, passaggi su ponti provvisori, bandiere alle finestre.  In un'altra stanza altri documentari raccontavano la vita di trincea, precaria, dolorosa, tragica, per tutti gli schieramenti in lotte contrapposte. Quelle linee a tratti ancora  visibili, testimoniano una convulsione della storia che fu all'origine anche di quella successiva negli anni '39/45. L'Ente  Regione Veneto ha trovato in questo edificio una splendida cornice ma su quelle immagini del passato l'occhio si distraeva  tra specchi, quadri, stucchi, decorazioni e statue nelle magnifiche stanze circostanti. Le contaminazioni che si sovrappongono lanciano una domanda: Cosa stiamo vedendo, raccontando e come leggiamo  la storia nelle sue diverse forme ed epoche ? 
Villa Contarini sec. XVI°
arch. Andrea Palladio
Quella artistica senza più i contesti originari, appare sospesa in un racconto spezzato; quella dell'industria del novecento, trasformata in archeologia, è in tanti casi scomparsa senza tutele. Quella degli uomini che vissero e morirono nelle tragedie del secolo scorso, sono diventati filmati astratti. Scriveva il giornalista Indro Montanelli: "Considero la prima 
Villa Contarini
Piazzola sul Brenta
guerra mondiale come uno tra gli eventi più nefasti per l'Europa. Quel gigantesco fratricidio le tolse il primato politico, economico e culturale. Da esso nacquero il bolscevismo in Russia, il fascismo in Italia, il nazismo in Germania. Fu la guerra che portando alla esasperazione i nazionalismi da cui era nata, provocò la seconda, che ha definitivamente tolto all'Europa la sua "centralità". Oggi il potere mondiale non è più in gioco fra America ed Europa ma fra America ed Estremo Oriente. Anche se l'Europa riuscirà a darsi una unità politica ed economica (e ne dubito assai), è impossibile che ritrovi il suo status di caput mundi..." Questo è uno scritto del 1996. Ancora oggi la Storia e l'attualità, continuano a dargli ragione. Così  nel 1929 Erich Maria Remarque, in un passaggio del suo libro, da cui fu tratto il celebre film "All'Ovest niente di nuovo" , raccontò quella generazione perduta: " Egli cadde nell'ottobre 1918, in una giornata così calma e silenziosa su tutto il fronte, che il bollettino del Comando Supremo si limitava a queste parole: "Niente di nuovo sul fronte occidentale". Era caduto con la testa in avanti e giaceva sulla terra, come se dormisse...". Tra le nuove trincee mentali e culturali, serve ancora il coraggio di uscire e  correre verso un diverso futuro. 


Piazzola sul Brenta: Affaccio sulla Piazza





Trincee vicino a Loos anno 1917
1918:  In una stazione del Veneto.
Trincea: Fanteria Russa 1916
Piazzola sul Brenta
Recupero Urbanistico
Ex fabbrica di Juta
Recupero Urbanistico
Piazzola sul Brenta 1998
Piazzola sul Brenta: 2001/2004
recupero urbanistico-edilizio
Abitazioni nell'area ex industriale
Fabbrica riconvertita a Piazzola sul Brenta

ex Case operaie riconvertite
Piazzola sul Brenta
Villa Contarini e (a dx) area dell'ex jutificio 
Ex Jutificio 1996/2001
Piazzola sul Brenta
Arch. Adriano Verdi & C.
Nuova residenza nell'ex area industriale
Piazzola S.Brenta
Archelogia Industriale:ex Jutificio

Nessun commento:

Posta un commento